Gerarchie rovesciate. Da esclusi eccellenti ad armi a sorpresa per dare fiato alla rincorsa salvezza. Tre settimane sono bastate a Pasquale Marino per rivoltare come un calzino la Salernitana, infonderle coraggio, tranquillità, spensieratezza. I due successi consecutivi sono stato ossigeno puro: hanno riacceso le speranze, premiato l’approccio propositivo, permesso addirittura alla Bersagliera di riassaporare una posizione di classifica tranquilla e senza patemi di retrocessione.

La volata salvezza però è ancora nel vivo: alla Salernitana serve restare sui pedali, avvicinarsi al traguardo senza sbandare. Anche cercando energie nuove. “In questo finale ho bisogno di tutti”, l’ammissione di Marino che si è trasformata in realtà. Diciassette i calciatori impiegati nei primi 180’, ma soprattutto il rilancio di Tello, Simy e Hrustic. L’australiano ha rubato l’occhio con il Cosenza per la prestazione solida offerta. Nel ruolo di centrocampista centrale, è stato prezioso nei gol di Ferrari e Tongya ma soprattutto ha messo ordine in mezzo al campo con qualità e lucidità.

Le statistiche parlano di 30 passaggi riusciti su 32, cervello davanti alla difesa permettendo ad Amatucci di sganciarsi con maggiore continuità. Sprazzi della grande tecnica che la Salernitana sperava di poter avere con maggiore continuità ad inizio stagione, acquistandolo dal Verona. Ed invece, Hrustic è stata fin qui una delle maggiore delusioni, con il cruccio per quel gol allo scadere cancellato a Catanzaro prima di disputare appena 16’ disputati nel 2025. Poi la parentesi felice con il Cosenza.

Sezione: News / Data: Mar 29 aprile 2025 alle 15:30
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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