Il centrocampista del Cagliari Alessandro Deiola, in un'intervista a PodCasteddu è tornato a parlare della retrocessione di tre anni fa per il mancato successo sul Venezia nonostante la sconfitta della Salernitana: "È un ricordo che fa male, brucia. Perché per come è andata la stagione e nonostante come fosse andata la stagione, che era una stagione disastrosa, avevi comunque la possibilità all'ultima giornata di fare qualcosa di importante, di salvare una stagione catastrofica. Con un'altra partita che stava andando bene.

Con un'altra partita in contemporanea che ricorda ancora che prima della partita o prima di entrare in campo a quelli che erano in panchina era stato detto ragazzi mi raccomando non diteci il risultato perché potrebbe condizionare quello o metterci comunque ansia, frenesia, quindi non diteci nulla, lasciateci giocare tranquilli. Alla fine vediamo cos'è successo.

Mi ricordo che dopo 25 minuti esce una palla vicino alla panchina nostra, incrocio lo sguardo, non mi ricordo con chi, e mi dice la Salernitana perde 3-0. Quello è il momento in cui poi siamo rientrati all'intervallo che la Salernitana perdeva 3-0. Sì, perché era proprio irrecuperabile. Quindi in tutti è nato questo desiderio di dire andiamo ragazzi dai ce la possiamo fare, manca ancora 45 minuti, loro sono già retrocessi, può succedere di tutto, continuiamo a crederci, crediamoci, tanto dipende solo da noi.

Però in quel momento è stato complicato. Le gambe non rispondevano, gli episodi non ci venivano a favore, è stata una partita molto strana. Diciamo che le chiamiamo le partite dove puoi restare due ore o due giorni a tirare in porta che tanto non segni manco se si toglie il portiere e ti rigo le mani. Purtroppo era stregata e alla fine ci siamo rassegnati ed era la stagione che doveva andare così. Penso di aver pianto per una settimana, ma poi è finito perché sono finiti tutti i liquidi dentro di me, non avevo più lacrime. Però il dolore e la sofferenza è stata veramente tanta".

Sezione: News / Data: Dom 27 aprile 2025 alle 09:30
Autore: Lorenzo Portanova
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