Queste gente merita di più. Non è demagogia, nè retorica ma la Salernitana non sta sfruttando affatto quel fattore campo che, in altri tempi, era il punto di forza della Bersagliera. Oggi, sugli spalti, c'erano 11mila persone nonostante l'allerta meteo, l'assenza di iniziative e prospettive future che vanno nell'ottica della salvezza tranquilla. E la squadra, pur sudando la maglia e mettendoci tanta buona volontà, non è riuscita a bissare la buona prova di Palermo soccombendo a cospetto di un avversario fisico, ben organizzato, con l'entusiasmo al massimo e uno zero eloquente nella tabella delle sconfitte. I dati, invece, bocciano la Salernitana. 4 sconfitte su 9, un solo gol segnato in un mese con un cross sbagliato, difesa che ha ripreso a prendere gol, 1 punto nelle ultime tre gare interne e reparto offensivo sotto esame. Se Ferrari non brilla la difesa è un colabrodo, a centrocampo ci sono calciatori lenti e non efficaci in interdizione, in avanti tanti esterni con peculiarità similiari, tre centravanti fisicamente strutturati, ma nessuna seconda punta e, soprattutto, nessun calciatore in grado di garantire la doppia cifra. Mentre il Sassuolo ha mantenuto i migliori e la Cremonese ha investito dopo una retrocessione e un playoff perso malamente, a Salerno l'ambiente ha accettato un ridimensionamento palese e non propriamente coerente con i milioni di euro introitati anche grazie al paracadute. Possiamo parlare da oggi a domani. Del possesso palla, di un buon primo tempo, dei portieri avversari che spesso compiono interventi decisivi, dei 360 minuti con la porta inviolata, di qualche episodio arbitrale che non ha fatto felici i supporters di fede granata e una società che potrebbe farsi sentire in settimana. Però la prima causa di questo andamento lento è da ricercare nelle incertezze societarie e nelle caratteristiche di un organico che ha un undici titolare potenzialmente da playoff ma una panchina corta e con poche alternative soprattutto in mediana. E' bastato perdere Amatucci (a proposito, una caduta di stile non osservare un minuto di raccoglimento e non inoltrare nemmeno la richiesta alla Lega) per rivedere un Maggiore lento e macchinoso, un Tello in enorme difficoltà e un Soriano che si  è spento dopo 25 minuti. Anche sotto questo aspetto gli alibi iniziano a venire meno. Perchè ormai lo staff tecnico lavora con questo gruppo da 50 giorni e, dopo una sosta, non ci aspettavamo di vedere una Salernitana così ripetitiva e confusionaria soprattutto dopo aver subito il primo gol, su palla inattiva e con una confusione totale nell'area piccola. E lo 0-2 nasce da un errore in disimpegno di Ghiglione, allo stato attuale in grossa difficoltà: perchè non dare spazio e fiducia a Gentile? Martusciello, dal canto suo, difende spogliatoio e proprio lavoro. Ricordando il discreto primo tempo giocato, evidenziando che lo Spezia è stato cinico e che Ghersini non era nella sua giornata migliore. Ma anche il mister dovrà garantire una media punti superiore dopo aver perso 4 gare su 9. L'ultima in casa addirittura due mesi fa. Nessuno è esente da responsabilità, sia chiaro. La società  non ha investito il necessario, e  l'opinione pubblica che ha attribuito voti lusinghieri a un mercato a rilento e che non ha entusiasmato. C'era l'obbligo di puntare da subito alla A, senza proporre progetti triennali che perdono di credibilità se parallelamente si aspetta un acquirente per trattare la cessione rassegnando le dimissioni dalla carica di presidente. La tifoseria, che con altre società è stata molto più fredda, meritava da subito una rosa di primo livello, che lottasse per la promozione. Oggi, invece, l'obiettivo realistico è una salvezza tranquilla e a gennaio capiremo se il ritorno sulla scena del patron è un episodio occasionale o un inizio di rinascita. Se non arriveranno 3-4 tasselli di livello si rischia davvero di vivacchiare in cadetteria.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 20 ottobre 2024 alle 01:44
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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