Negli ultimi mesi, se non nell'ultimo anno e mezzo di gestione della Salernitana, dal patron Iervolino, da suoi uomini di fiducia interni al club granata e da vari soggetti terzi intervenuti sul tema, si sono sprecati i riferimenti ad ingentissimi investimenti operati dall'imprenditore partenopeo per portare virtuosamente avanti il progetto Bersagliera. Prima della brusca quanto dolorosa, per i tifosi, inversione di tendenza di Iervolino, che ha smesso di immettere denaro nella Salernitana, sarebbero stati, a detta dell'attuale proprietà, investiti ben 98 milioni di euro per la gestione della società. A margine dell'evento Gran Gala del calcio italiano, tenutosi lunedì a Latina, Claudio Lotito è tornato sulla vicenda cessione forzata del cavalluccio marino ad opera dei gestori del trust creato per aggirare il divieto federale di ritrovarsi in situazioni di multiproprietà nella medesima categoria. Il presidente della Lazio ci è andato giù duro e deciso, ribadendo che la Salernitana sarebbe stata venduta ad un prezzo ridicolo ed irrisorio rispetto al reale valore del club all'epoca del cambio di proprietà, ovvero solo 10 milioni di euro a fronte di una quotazione tra gli 80 ed i 100 milioni. 

Lotito ha rivelato alla stampa ed alle TV presenti che il club di via Allende godeva non solo di assenza di debiti ma anche di una liquidità presente sui conti bancari pari a 24 milioni di euro, di ben 50 milioni di fidi bancari non utilizzati e di 37 milioni di valore del parco giocatori di proprietà. Detto e considerato che i fidi in banca richiedono firme personali a garanzia dell'esposizione (di solito nei cambi di proprietà il subentrante libera l'uscente sostituendone le garanzie prestate) e che da essi si deve prima o poi rientrare in toto o almeno in parte per evitare o ridurre costi  altrimenti elevati a livello di interessi passivi, essi restano pur sempre un bel privilegio a livello finanziario. Fermo restando che non si è potuto provvedere, per ovvi motivi, a verificare se i numeri fossero realmente di questa portata e quanto avesse trovato davvero in cassa il fondatore di Unipegaso, se così stessero le cose sarebbe fortemente ridimensionata la portata degli investimenti compiuti con denaro proprio da Danilo Iervolino nella Bersagliera, il quale anzi avrebbe realizzato buoni introiti dalle cessioni di calciatori.

Oggi il sodalizio campano si ritroverebbe con pochissimi atleti di proprietà ed oberato di prestiti, con un cospicuo paracadute economico incamerato dopo la retrocessione e tanti milioni incassati o da incassare in più annualità per le cessioni operate in estate. Il monte ingaggi, che obiettivamente era elevato, è stato molto dimagrito e quei pochi stipendi alti ereditati dalla serie A saranno molto verosimilmente rimossi nel calciomercato invernale, al netto di prevedibili difficoltà di collocazione. Pur dovendo prendere il tutto con beneficio di inventario ed auspicando anche di poter ascoltare la versione dell'ex presidente e attuale patron granata, rimane la certezza che a suo tempo per Iervolino fu un grandissimo affare acquistare la Salernitana a prezzi di saldo, con quest'ultima salvata sì da fallimento sicuro, ma anche in grado di ricambiare in modo significativo il suo salvatore. Lotito, in estate, avrebbe garantito una ventina di milioni al club granata, a dimostrazione che al di là di queste frizioni legate a vicende vecchie, i rapporti tra le due società ci sarebbero eccome e che la doppia operazione Chaouna -Dia sia stata un affare per ambedue i sodalizi.

La Lazio ha preso due calciatori validi a prezzi tutto sommato contenuti se rapportati al valore reale e potenziale dei due atleti e la Salernitana ha sistemato il bilancio dopo le ultime stagioni in saldo negativo. Altra piccola rivincita del patron biancoceleste sul collega originario di Palma Campania sarebbe il rendimento molto positivo di Dia nella capitale, come se, cambiato il manico, il senegalese fosse tornato ai suoi livelli, magari a riprova che la sua situazione poteva essere molto meglio gestita a Salerno evitando tanti problemi extra calcistici verificatisi attorno a lui e al suo entourage. Qui non si tratta di schierarsi con l'uno o con l'altro, né di sposare una linea a discapito dell'altra, ma di fare qualche considerazione su dichiarazioni pubbliche importanti e non certo banali. A favore di Lotito giocano i risultati sportivi indiscutibili cbe hanno sancito la risalita del club salernitano dalla serie D alla massima serie nazionale, una competenza ed una esperienza nel mondo pallonaro indiscutibile, al netto di dichiarazioni forti e a volte poco gradite alla piazza e delle solite ombre su una multiproprietà avversata dal tifo campano.  

A favore di Iervolino resta quel doppio salvataggio della Salernitana, a Capodanno e a fine maggio 2022, un'altra salvezza a suon di record per la Bersagliera, mentre contro c'è l' ultimo disastroso anno e mezzo di governance, scandito da una retrocessione vergognosa, due campagne trasferimenti mortificanti e un negativo avvio di campionato cadetto. Lotito versus Iervolino? Intanto gli affari di mercato sono ripresi e fanno sorridere entrambi, per i paragoni finali non resta che attendere i prossimi sei o sette mesi: ci sarà il riscatto del manager napoletano o continuerà la sua parabola discendente e, purtroppo, con lui il declino del cavalluccio marino? A Colantuono, a Petrachi e, soprattutto al mercato di gennaio l' ardua sentenza!

Sezione: News / Data: Mer 20 novembre 2024 alle 23:30
Autore: Raffaella Sergio
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