C'è qualcosa che va oltre la meritatissima vittoria del Barbera, sotto lo sguardo dell'ex direttore sportivo Morgan De Sanctis e contro un avversario accreditato per la promozione senza passare per i playoff.  Qualcosa di più importante della super prestazione di Ferrari, della prova da 8 in pagella di Amatucci e della crescita evidente di Njoh. IL GRUPPO!

Scene che avevamo dimenticato a causa di tanti che hanno indossato immeritatamente la maglia della Salernitana un anno fa senza ripagare l'affetto smisurato di un popolo profondamente orgoglioso e innamorato e di una società che, con tutti i suoi errori, garantiva stipendi milionari. Bene ha fatto il club a diffondere sui social immagini che avvicinano ulteriormente i calciatori alla propria gente, un connubio che può fare la differenza.

Verde che guarda la curva e quasi inizia a piangere, i panchinari che esultano quanto i titolari, Simy che ha trasformato fischi in applausi con professionalità e attaccamento, Kallon che viene sostituito dopo 15 minuti ma è forse il più scatenato. Da qui alla fine del campionato ci sarà un'alternanza tra vittorie convincenti e passi falsi, il minimo quando si vive un'estate come quella che abbiamo trascorso e che va sempre ricordata quando si esprimono giudizi.

Ma una cosa è certa: questi ragazzi, sostenuti da una tifoseria super, suderanno sempre la maglia e sono già ampiamente promossi per spirito di sacrificio, professionalità e carattere. Con tutti i suoi limiti (servono come il pane almeno tre calciatori a gennaio), questa Salernitana ha identità, cuore e sprazzi di gioco e ha raccolto meno di quanto meritasse.

Non vogliamo entrare nel merito della questione societaria, la nostra è idea è chiara e coerente: Iervolino avrebbe avuto l'obbligo morale di allestire da subito una rosa super, in grado di provare a vincere il campionato senza presunti progetti triennali che perdono di credibilità se contestualmente si cercano nuovi acquirenti, smentite di rito a parte. Una proprietà che aveva fatto sognare decine di migliaia di persone garantendo due salvezze straordinarie ha poi fatto dietrofront mettendo un ridimensionamento che sfugge ad ogni logica.

Tuttavia, come detto, c'è da fare una distinzione tra società e aspetto calcistico. E, da questo punto di vista, possiamo dire che ci sentiamo ben rappresentati da professionisti seri e uomini di calcio che hanno rimesso al centro di tutto il concetto di gruppo anteponendo l'uomo al calciatore e facendo respirare aria pulita in uno spogliatoio l'anno scorso privo di leader, di gente attaccata alla maglia e di professionisti che rispettassero il pubblico.

Dopo lo spettacolo a cui abbiamo assistito impotenti, godiamoci la festa sotto la curva Sud del Barbera, un allenatore che ha dato anima e gioco, un dirigente con idee chiare che è sempre al fianco della squadra e che ha pescato gente interessante senza algoritmi, spese milionarie o conferenze in lingua inglese e giocatori che viaggiano nella stessa direzione. E allora forza Salernitana: due settimane per godersi la vittoria, ritrovare gli infortunati, aiutare gli ultimi arrivati a mettere benzina nelle gambe e caricare l'ambiente per essere in almeno 15mila con lo Spezia

Sezione: Editoriale / Data: Gio 10 ottobre 2024 alle 00:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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