Chi ci conosce sa che non siamo mai stati particolarmente teneri e che, anche a costo di risultare talvolta impopolari, per il bene della Salernitana abbiamo rimarcato ciò che non andava ben prima che effettivamente suonasse il campanello d'allarme.

Proprio per questo, per ribadire la nostra coerenza, libertà e onestà intellettuale, ribadiamo che la questione societaria non aiuta a tener sereno l'ambiente, che il ds avrebbe dovuto prendere un altro difensore centrale e un altro centrocampista di livello e che Martusciello qualcosa l'ha sbagliata in questi primi mesi di gestione.

Tuttavia oggi non possiamo che dire...bravi! A tutti. A partire proprio dal mister che, dopo le critiche ricevute la settimana scorsa, è riuscito ad imbrigliare il collega Dionisi proponendo una Salernitana coraggiosa, ricca di idee e qualità, capace per un'ora di dominare e per mezz'ora di soffrire. Un plauso al gruppo, ai calciatori, a quella che è finalmente una squadra con la S maiuscola e che lotta su tutti i palloni contrariamente a quanto tristemente visto nella passata e disastrosa stagione.

Questa Salernitana, con tutti i suoi limiti, getta il cuore oltre l'ostacolo, suda la maglia, non fa differenza tra titolari e riserve e ha quel mix tra giovani ed esperti che serve in una categoria imprevedibile come la serie B. E poi i tifosi. Appassionati, maturi, capaci di calarsi nel tipo di campionato che i granata dovranno fare. Si è parlato di ridimensionamento, di investimenti nettamente inferiori alle entrate ed effettivamente dispiace non aver sfruttato meglio i 25 milioni del paracadute e quelli introitati tra diritti tv, riscatti, cessioni e botteghino.

Però la formazione potenzialmente titolare ha poco in meno rispetto a tante altre e, con qualche aggiustamento, potrà dire la sua chissà anche in ottica playoff. E in quel caso il dodicesimo uomo potrebbe trasformarsi nel bomber che manca, in quella componente che oggi ha saputo dare qualcosa in più anche in un contesto bolgia come quello del Barbera.

Oggi bravi a tutti, davvero a tutti. Anche perchè finalmente si segna senza prendere gol. La porta è immacolata da oltre 300 minuti e, dalle nostre parti, è quasi un miracolo sportivo se pensiamo alle tantissime reti incassate in questo biennio. Ferrari ha messo a posto tante cose con la sua esperienza, Bronn ha tratto beneficio dall'arrivo dell'ex capitano del Sassuolo, lo Stojanovic visto oggi è tanta roba per la categoria e anche Njoh, forse etichettato frettolosamente da tutti come la scommessa arrivata dalla C francese, sta facendo passi in avanti.

Dopo Reggiana e Catanzaro, non certo due squadre top, la prova del nove col Palermo era particolarmente attesa e la Salernitana ha retto alla grande, subendo appena quattro tiri nello specchio della porta e creando un muro insormontabile dinanzi ad un Sepe che sta ritrovando serenità e fiducia. E poi Amatucci. In un calcio che dà spazio a tanti stranieri, ecco un italiano che giganteggia e al quale non tremano le gambe a cospetto di una platea composta da 25mila spettatori. Nessun paragone: sarebbe controproducente.

Ma c'è tutto per vederlo titolare in A l'anno prossimo. Ora la sosta, alla quale la Salernitana va con una gran bella vittoria, una classifica migliore, tre risultati utili di fila, il primo colpo esterno del 2024 e un morale alle stelle. Alla ripresa ci sarà lo Spezia, un'altra big del campionato. L'Arechi si preannuncia di nuovo gremito, pronto a prendere per mano la squadra come accaduto oggi in un post partita particolarmente emozionante, con scene che non vedevamo da tempo e che fanno bene al cuore e alla mente.

Recuperando gli infortunati e con 10 giorni in più di lavoro, si potrà ingranare la marcia giusta ed essere un osso duro per tutti. In attesa, ovviamente, che a gennaio si metta mano al portafoglio. Perchè, in una B così equilibrata, sarebbe un peccato buttare la minestra per un acino di sale.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 07 ottobre 2024 alle 00:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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