Che sia una smentita di circostanza o no lo capiremo solo nel tempo, del resto chi emette i comunicati dovrebbe ricordare che non sono stati i giornalisti a parlare di recente della possibilità di una cessione in tempi brevi, ma persone vicinissime al presidente Iervolino. Ovviamente un conto è andare contro il parere di un avvocato di spessore, un altro è far passare parte della stampa per destabilizzatrice.

Riteniamo che non sia colpa di quei monelloni dei giornalai se il mercato è stato condotto al risparmio, se la Salernitana si ritrovi a ridosso della zona playout e se siano arrivate appena due vittorie su sette con un calendario ampiamente alla portata. Anzi, potremmo dire esattamente il contrario: proprio la benevolenza di parte dell'opinione pubblica, in quest'anno e mezzo, ha fatto sì che in pochissimi ascoltassero un campanello d'allarme che suonava ininterrottamente.

Avessero raccontato, tutti, di un presidente con meno voglia di spendere e meno entusiasmo, di un gruppo un anno fa spaccato e di un ridimensionamento totale rispetto alle promesse fatte, forse oggi la Bersagliera sarebbe ancora in A. O, comunque, ci sarebbe stata una presa di posizione collettiva in tempo utile per evitare un disastro sportivo e una falsa partenza in questo campionato.

Siamo comunque d'accordo che tutte le componenti debbano remare nella medesima direzione, ma la prima a dover gettare acqua sul fuoco e fare un passo in avanti dovrebbe essere proprio la Salernitana.

In tempi recenti stiamo leggendo comunicati "contro", tra gli attacchi a qualche pagina facebook rea di aver diffuso notizie sui biglietti (poi, però, in passato è stato accreditato chi sui social ha destabilizzato davvero a suon di fake news e provocazioni continue, gente molto più pericolosa del ragazzino che posta il video della curva per creare entusiasmo) e il no all'accredito al giornalista "perchè troppo tifoso" (a Sky c'era la telecronaca del tifoso, a livello nazionale ci sono colleghi molto più autorevoli che spopolano sul web per le loro esultanze sfrenate dopo un gol ma qui se metti la sciarpa granata in segno d'appartenenza non sei professionale).

Senza dimenticare la distinzione tra stampa locale e stampa nazionale, le interviste esclusive quasi unilaterali e gli allenamenti a porte chiuse da anni. Qui non c'è nessuno che va contro  prescindere, c'è solo la necessità di creare un clima di collaborazione a 360° che vada oltre il "daspo". Un anno fa, tanto per rendere l'idea, il sottoscritto fu visto come "nemico della società" nel giorno in cui l'A.D. ringraziava privatamente perchè lo premiammo come miglior dirigente sportivo del 2023.

Tornando all'attualità e ai fatti che interessano maggiormente i tifosi, ci chiediamo come mai soltanto ora sia arrivata questa smentita quando da mesi si parla di una cessione. Posto che non sarà certo la notizia di un incontro con potenziali investitori a distrarre la squadra dal lavoro sul campo, riteniamo che a questo punto una conferenza stampa in totale serenità da parte del presidente, del proprietario e dell'AD possa essere utile.

Salerno, con civiltà e senza esagerazioni (fatta eccezione per qualche stupido sui social che va oltre e non può essere accostato al popolo granata), ha contestato non per la retrocessione, ma perchè aveva visto in Iervolino quel proprietario in grado di materializzare i sogni di una piazza che quasi mai, nella sua storia, ha avuto quanto meritasse.

E se, dopo una salvezza miracolosa, si parla di Cavani, Mertens, Milik, investimenti milionari, brand internazionale, stadio nuovo, centro sportivo, famiglie allo stadio e Salernitana subito dopo le grandi, è legittimo che oggi prospettare un progetto triennale basato sul "prima cedere" dopo un'estate di incassi da capogiro faccia storcere il naso, ancor di più perchè la rosa manca di un difensore centrale forte, di un centrocampista di quantità e di un bomber ed è piena di persone ferme da tempo, reduci da infortuni o inesperte per la categoria.

Un proprietario che non vuol cedere non mette tutti quei paletti sul mercato, non dice no a Joao Pedro, non prende i 4-5 giocatori che mancano nelle ultime 24 ore perdendo un difensore centrale di valore a un minuto dalla chiusura delle operazioni.

Iervolino ha cambiato idea? Benissimo. Allora torni sulla scena, accetti anche qualche fischio ma sia sempre consapevole che Salerno non condanna a prescindere (forse è accaduto solo ai suoi predecessori, quelli che hanno vinto tutto contribuendo anche alla prima salvezza in A) ed è pronta ad applaudirlo come e più di prima se metterà in campo risorse economiche (senza gettarle dalla finestra, Petrachi sotto quest'aspetto è garanzia totale) e anche solo la metà dell'entusiasmo dei primi due anni. Un entusiasmo che non può essere finito solo per qualche frase sui social o un coro di 150 persone all'esterno della tribuna dopo la gara col Bologna, quando la richiesta di un confronto si trasformò in un caso nazionale senza alcun motivo.

Chi prospettava la zona Europa avrebbe tutti i mezzi per provare a stravincere la B da subito e uscire allo scoperto dicendo chiaramente "non vendo e resto per vincere" sarebbe sufficiente per riportare tutto sul binario della reciproca collaborazione tra componenti. Altrimenti resterà sempre una contraddizione che chi parla di progetto triennale afferma, contestualmente, che aspetta proposte serie per farsi da parte. O anche questa è una cattiva interpretazione dei giornalisti che mina la serenità di un gruppo che, col Catanzaro, ha giocato una brutta partita meritando i primi fischi stagionali?

Sezione: Editoriale / Data: Gio 03 ottobre 2024 alle 00:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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