Che Sepe non goda della fiducia e della stima di parte dell'ambiente salernitano è fuori discussione. Del resto non abbiamo dimenticato i fischi della curva Sud in occasione della sfida tra Salernitana e Lazio del febbraio 2023 nè la disapprovazione popolare quando, indirettamente, faceva riferimenti ai colori granata sui social "in silenzio" ma "osservando".

Se nel primo anno aveva contribuito alla conquista della famosa salvezza del 7% pur senza disputare partite indimenticabili, nella stagione successiva ci furono errori che costarono caro ai fini del risultato. A Milano piuttosto che in casa col Verona, passando per i palloni sotto le gambe a Monza e un rendimento complessivamente insufficiente frutto di uno stile ben diverso da quello di tanti colleghi più appariscenti e spettacolari. Non fu un caso che, dopo l'infortunio, la società decise di correre ai ripari prendendo Ochoa.

Un titolare, non certo uno che colmasse la lacuna in attesa del rientro. E la differenza fu evidente, col portiere messicano che merita di essere ricordato come uno dei migliori dell'intera storia della serie A e, forse, del campionato italiano. Alla fine del secondo campionato qualcosa si ruppe, pare in occasione della trasferta di Roma a salvezza acquisita.

Al punto che, con l'Udinese all'Arechi, fu preferito Fiorillo. Paulo Sousa, probabilmente, sin dai tempi di Firenze non era stato uno suo grandissimo estimatore. Chiusa con zero presenze la parentesi Lazio (laddove era il terzo dietro Provedel e Mandas), Sepe è rientrato alla base e, in assenza di società che gli garantissero uno stipendio oneroso dopo un anno e mezzo negativo, ha deciso di restare su precisa richiesta dell'allenatore. Tutto sommato, ad oggi, non ha commesso errori particolari, forse un'uscita fuori tempo in casa con la Sampdoria sulla rete di Tutino.

E, con Sudtirol e Palermo, ha compiuto anche qualche buon intervento. Sempre senza catturare l'occhio, ma con efficacia. Con lo Spezia, invece, è evidente la doppia incertezza in occasione della prima rete: prima una respinta goffa, poi la totale passività sulla rovesciata di Soleri che non era nè potente, nè angolata. E, in altre occasioni durante la stagione, ha accompagnato con lo sguardo palloni calciati verso la porta senza dare la sensazione di essere sul pezzo.

Insomma, pur senza "papere" clamorose, c'è la sensazione di un portiere "normale", che raramente fa la parata decisiva e spettacolare con il risultato in bilico. Ovviamente manterrà il suo posto da titolare ed è importante che abbia deciso di restare in B accettando di ripartire nel nuovo corso granata ricco di incognite. Ma tanti tifosi, sui social, chiedono un avvicendamento con Fiorillo prima del mercato di gennaio. Ma davvero serve acquistare un altro numero uno?

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 22 ottobre 2024 alle 22:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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