Ghiglione, Jaro, Dalmonte, Velthuis: in una rosa già "corta" pesa l'avvio a rilento di tanti calciatori

Quando in tanti giudicavano in modo positivo l'operato del direttore sportivo Petrachi, ritenevamo si trattasse di una esaltazione un po' esagerata pur riconoscendo che il ds ha lavorato in una condizione decisamente complicata, con un budget ridotto e con  tante situazioni spinose da gestire con oculatezza e senza poter avere carta bianca sugli acquisti.

Oggettivamente, però, a questa Salernitana mancano un difensore centrale forte, un centrocampista di interdizione, uno di qualità e un bomber di comprovata esperienza che possa sbloccare le partite e trasformare in punti la mole di gioco prodotta. Il quadro diventa ancora più nebuloso se aggiungiamo i tanti infortuni - spesso muscolari, con annesse ricadute - e il fatto che diversi calciatori non abbiano ancora garantito un rendimento soddisfacente, al punto da essere presi pochissimo in considerazione.

E' il caso, ad esempio, di Ghiglione e Jaroszynski: entrambi arrivati a Salerno con enormi aspettative, entrambi ritenuti riserve dall'allenatore e poco convincenti nei pochi scampoli a disposizione. Hanno esperienza e potenzialità per crescere, ci mancherebbe, ma senza giocare con continuità sarà difficile. Al centro della difesa, Ferrari a parte, sussistono le incognite. Velthuis è sparito dai radar dopo un mese e mezzo disastroso, Ruggeri ha giocato solo in coppa Italia.

E poi c'è Gentile. Il primo acquisto estivo, il primo che la Fiorentina potrebbe riportare alla base prima di un nuovo prestito per garantirgli maggiore minutaggio. Un giovane sicuramente interessante e di prospettiva, ma che ha necessità di giocare per essere protagonista. A destra è chiuso da due terzini d'esperienza, si vedrà nel prossimo bimestre se troverà spazio o se si dovranno fare valutazioni differenti a gennaio.

Tra gli altri giocatori che non hanno fatto la differenza ci sono senza dubbio Hrustic, Adelaide (per motivi prettamente fisici) e Dalmonte, uno dei tanti esterni offensivi fermato da noie muscolari. Certo, non può essere lui a garantire il salto di qualità, ma è lecito attendersi di più da chi ha collezionato centinaia di presenze in cadetteria e anche in piazze importanti e calorose.