La rivoluzione targata Eugenio Corini è iniziata. La Cremonese ritrova la vittoria alla prima in panchina del tecnico di Bagnolo Mella: un 2-1 in casa della Juve Stabia che è l’emblema del cambiamento. I grigiorossi portano a casa tre punti con le unghie e con i denti, attraverso un cinismo e una concretezza che erano proprio gli aspetti che mancavano quando alla guida c’era Stroppa. Una vittoria pesante, che rilancia la Cremonese in classifica, nonostante la vetta sia distante 8 punti, e che restituisce convinzioni importanti.

La novità più lampante portata in dote da Corini è il cambio di modulo: niente più 3-5-2. La squadra è corta e compatta, passando dal 4-4-2 in transizione negativa al 4-2-3-1 in fase di possesso. Eppure le cose non vanno subito come sperato: servono gli accorgimenti da parte del tecnico all’intervallo, con gli ingressi di Barbieri e Buonaiuto, per sistemare gli uomini in campo e trovare un equilibrio mancato troppe volte nella prima frazione.

Un merito non da poco per Corini, che ha sconfessato alcune sue idee iniziali senza remore, cercando in fretta una soluzione. La Cremonese non ha dominato né giocato splendidamente, ma ha raccolto tre punti: troppe volte nella precedente gestione gare con questo andamento non erano state portate a casa. Meno pulizia a favore di una maggiore cattiveria agonistica: una novità che, almeno contro la Juve Stabia, è risultata vincente.

Cose da rivedere ce ne sono eccome, a partire dalla fase di possesso: troppa fatica nel costruire palla al piede. A questo si aggiungono alcune scelte nella formazione iniziale che non hanno ripagato (vedi Antov terzino). Servirà tempo per conoscere approfonditamente gli elementi in rosa, sperimentando e facendo valutazioni a tempo debito, cercando col passare delle settimane una nuova identità. 

Sezione: L'avversario / Data: Mar 22 ottobre 2024 alle 09:30 / Fonte: tuttosport
Autore: Lorenzo Portanova
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