E' vero che siamo appena al quarto giorno, ma il dato della campagna abbonamenti fa riflettere: appena 750 degli 11mila vecchi abbonati hanno rinnovato a scatola chiusa il carnet e tantissimi esponenti dei club organizzati hanno deciso di disertare in segno di protesta. "Resto a casa fino a quando non va via Iervolino", "Dopo 35 anni non farò l'abbonamento" e "L'unica protesta civile è colpirli nel portafoglio" tre dei commenti più gettonati sul web, con il partito del "disertiamo" in netta prevalenza rispetto al "solo per la maglia".

Anche a Rivisondoli le presenze sono state pochissime, nulla di paragonabile all' "invasione" granata della passata stagione. Nessun gruppo ultras sugli spalti, appena un centinaio di persone per la prima amichevole e 250 per la seconda, soprattutto famiglie salernitane provenienti da altre regioni. Il Centro di Coordinamento, il Mai Sola e il Salerno Club 2010 (tra i più rappresentativi) hanno protestato ufficialmente per i prezzi degli abbonamenti, per il distacco totale della società e per un mercato che non sta regalando alcuna gioia ad una piazza ferita dalla retrocessione, ma soprattutto dalle tante promesse non mantenute.

La situazione, però, non è destinata a migliorare a breve. L'assenza di Iervolino al fianco della squadra in Abruzzo, il silenzio del vice presidente Petrucci, le dimissioni di 3-4 figure storiche, il punto interrogativo sul futuro di Colantuono, il passo indietro di Sottil alla vigilia dela partenza per il ritiro e la lunga trattativa con la Brera Holdings fotografano perfettamente una realtà nemmeno lontanamente immaginabile quando, il 20 gennaio del 2022, il patron parlava alla città promettendo stadio nuovo, centro sportivo all'avanguardia, super settore giovanile, calciatori di caratura internazionale, zona sinistra della classifica in A, Cavani in attacco e tante iniziative per riempire l'Arechi.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 26 luglio 2024 alle 22:30
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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