Non è un vero e proprio club ufficiale, ma per tanti è un autentico fenomeno sociale che testimonia quanto l'amore per una squadra di calcio possa far nascere amicizie fraterne che si consolidano negli anni. Il gruppo whatsapp si chiama "Cena Granata" e identifica perfettamente le caratteristiche di questa comitiva di persone accomunate dalla stessa passione e che, periodicamente, si ritrovano a tavola presso ristoranti di Salerno e provincia parlando esclusivamente di Salernitana in un clima di coinvolgimento emotivo e di straordinaria aggregazione.

Ma come nasce "cena granata"? Tutto risale alla stagione 2014-15, quella della promozione in serie B e della triste novità delle porte chiuse per gli allenamenti. Alcuni "irriducibili" si ritrovavano quasi ogni giorno all'esterno del "Volpe" e, alla lunga, è nata l'idea di ritrovarsi a tavola di sera.

"Non dimenticherò mai quelle persone apparentemente sconosciute e che oggi sono parte importante della mia vita che aspettavano l'uscita dei calciatori per una frase di incitamento o per abbracciarli dopo una vittoria" dice Enzo Lodato di Cava, assieme ai figli Antonio e Francesco colonna del gruppo.

"Potremmo raccontare veramente una marea di aneddoti. Dal "Maresciallo" che contesta Menichini e poi lo applaude invitandolo a rinnovare non appena esce dallo spogliatoio a due di noi che sbagliano settore a Benevento, si ritrovano tra i tifosi giallorossi e per poco non le prendono quando becchiamo il quarto gol. E ancora le lacrime post Barletta, le telefonate notturne quando rischiavamo di non iscriverci e l'abbraccio in Piazza della Concordia sulle note di Vattene amore". 

Ma i protagonisti sono davvero tanti. Da Manuel D'Amelia, giovane supporters di Pontecagnano, ad Antonio Fontanella (gettonato sul web per le sue imitazioni, perfetta quella del fu patron Lotito) passando per il grande Raffaele Napoli (al netto del cognome uno sfegatato tifoso granata), Alessandro Colucci, Alberto D'Aiuto, Aldo e Paolo Sessa, residente a Battipaglia e legatissimo alla Bersagliera. Una passione che ha trasmesso al figlio Antonio che, dalla lontana California, segue tutte le partite anche a costo di svegliarsi ad orari strampalati.

E la storia di Paolo è una di quelle che merita di essere raccontate, lui che qualche anno fa subì un delicatissimo intervento chirurgico e che, uscendo dalla sala operatoria, strinse con le lacrime agli occhi la sciarpa granata chiedendo se ci fossero novità di mercato.

"Ripeto quanto detto" prosegue Lodato "ognuno di noi ha una storia personale legata alla Salernitana, vi parla uno che durante il viaggio di nozze partì per Bergamo per assistere alla partita decisiva con l'Atalanta nel 1995. In questi anni abbiamo avuto tanta gente che si è aggiunta alle nostre cene: menzionerei Fabio, Giovanni, Daniele, Michele, Gaetano e i due Vincenzo.

La cosa più bella? Quando siamo a tavola, parliamo di Salernitana e ci accorgiamo di attirare l'attenzione delle persone circostanti o dei camerieri. Improvvisamente si avvicinano come fossero amici di vecchia data e ci dicono: "Ma voi c'eravate nella trasferta di Licata?". E da lì via con aneddoti, racconti, lacrime ed emozioni tutte dedicate ai colori granata. A breve ci ritroveremo a Sant'Eustachio, pronti a fare la tradizionale foto con la sciarpa. Noi non siamo semplici tifosi, è la nostra vita". 

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 06 settembre 2024 alle 19:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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