Il calcio e la vita a volte mettono di fronte giocatori e allenatori con il proprio passato. E’ il caso del tecnico nerazzurro Filippo Inzaghi che oggi, da capolista, tornerà a Salerno. Un frammento di stagione travagliato quello dell’allenatore, ex campione del mondo. Giunse in Campania con la Salernitana ultima con 3 punti in 8 partite e tentò di risollevarla, portandola fino a un punto dalla zona salvezza, vincendo anche le uniche due partite del campionato.

Un rapporto non proprio eccezionale con il direttore sportivo Sabatini spianò la strada all’esonero, anche perché a gennaio mancarono tanti dei giocatori che l’allenatore auspicava di poter allenare per poter raggiungere l’obiettivo. Non una parola fuori posto da parte di Inzaghi che era riuscito anche a costruire un buon rapporto coi tifosi. "Salerno mi ha dato tanto amore, sono stato bene. C’erano le premesse per la salvezza, mi spiace non aver portato a termine il lavoro", sono state le sue parole nel corso dell’estate, prima che venisse ingaggiato dalla società nerazzurra.

Salerno fu anche una delle tappe scelte dal mister per il suo matrimoni, in doppia locazione. Da una parte a Formentera, dall’altra anche nella città campana. Pensare che a marzo c’era stato anche un possibile contatto per richiamare il tecnico sulla panchina della Salernitana. Il presidente Iervolino era infatti stato contattato per il rientro in panchina, ma Inzaghi rifiutò il ritorno. Come da regolamento se un allenatore rifiuta di tornare sulla panchina dove è stato esonerato, con un contratto in essere, scatta automatica la risoluzione contrattuale.

Così Inzaghi, che non sentiva più sua la creatura Salernitana, lasciò anche un contratto da oltre un milione di euro, non gravando sulle casse societarie dei granata e portandosi dietro tutto lo staff che, come lui, non accettò di tornare sulla panchina della Salernitana. L’allenatore del Pisa ha lasciato un buon ricordo a Salerno, nonostante le difficoltà dello scorso campionato, nel cuore dei tifosi. Sarà una gara da ex perché dall’altra parte c’è l’apprezzatissimo Gianluca Petrachi, in nerazzurro tra il 2006 e il 2008. Fu lui l’architetto della promozione in Serie B del 2007 e della Serie A sfumata l’anno successivo. Una vera e propria sfida a distanza fuori dal campo.

Sezione: News / Data: Dom 15 settembre 2024 alle 12:30 / Fonte: LaNazione
Autore: Lorenzo Portanova
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