In un Arechi reso ancora più freddo e spettrale dalla scarsa presenza di pubblico, Salernitana e Brescia hanno confermato, in una partita sostanzialmente scialba, giocata costantemente sotto ritmo e con scarsa qualità, tutti i limiti del momento; limiti ben fotografati da una classifica che non sorrideva (ed in parte continua a non sorridere) ad entrambe. Lo zero a zero finale non soddisfa, infatti, nessuno, il classico brodino caldo (utile solo considerata la temperatura rigidissima) che tampona l’emorragia di punti dei padroni di casa e offre qualche certezza in più al nuovo corso Bisoli. Molto poco!

Costretto a rinunciare a diversi titolari, Colantuono non deroga dal suo ormai abituale canone tattico: difesa rigorosamente a cinque, tre centrocampisti e due attaccanti, questa volta il vivace Braaf al fianco di Simy per l’indisponibilità di Verde. Bisoli posiziona il suo Brescia a specchio, affidando a Moncini il compito di affiancare Borrelli nelle sporadiche e sterili sortite offensive dei suoi uomini. Ne vien fuori una partita bloccata, anonima; qualche fiammata, di marca granata, solo nel quarto d’ora finale grazie all’intraprendenza di Amatucci e Braaf.

L’intervallo spegne anche i rari “fuochi fatui” registrati al tramonto della prima frazione di gioco. Sopraffatte dalla paura di sbagliare, anche di perdere, granata e rondinelle ripartono con la stessa flemma d’inizio partita. Toccherebbe ai padroni di casa, reduci da una sconfitta casalinga ed attesi da due insidiosissime trasferte (Frosinone e Catanzaro), fare qualcosa di più, osare...

Colantuono non recepisce mantenendo in campo cinque difensori, e Bisoli si sintonizza sulla stessa frequenza, pago del tran tran della partita. Solo un episodio, un imprevisto, potrebbe far saltare il banco e riscaldare gli infreddoliti presenti, di cui trecento giunti da Brescia a consolidare un saldo vincolo d’amicizia nato in un’occasione tragica, la morte (28 anni fa nel 1996) all’Arechi dell’ultras lombardo Roberto Bani. Non accadrà nulla di tutto questo, con due squadre incapaci fino al fischio finale di Bonacini di imprimere ritmo e qualità alle rare giocate offensive. Tutto questo mentre prosegue, silenziosa ma organizzata, la contestazione della tifoseria granata. 

Sezione: News / Data: Sab 21 dicembre 2024 alle 11:00 / Fonte: tuttosport
Autore: Lorenzo Portanova
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