Che la Salernitana sia l'argomento più gettonato in città è cosa nota, così come è noto che in una piazza passionale e ricca di eccessi si faccia fatica a portare avanti una linea comune. Figuriamoci, dunque, quante opinioni discordanti si possano leggere nella settimana in cui Aniello Aliberti annuncia ufficialmente il suo ritorno all'Arechi quasi 20 anni dopo l'ultima apparizione in una gara con l'Ascoli che segnò la salvezza sul campo prima del dramma extrasportivo che ancora oggi è ferita apertissima nel cuore della torcida granata.

Le opinioni sono le più disparate, in centinaia hanno preso d'assalto pagine facebook e siti dedicati per esprimere un parere. Alcuni esponenti della curva Sud hanno manifestato perplessità, legando il nome di Aliberti all'estromissione dai campionati professionistici e al successivo fallimento, con il cavalluccio marino e il marchio costretti a giacere in un'aula di tribunale e la Salernitana in campo con un simbolo completamente diverso. "Indifferenza, pensiamo a sostenere la squadra. E non è lui il presidente da contestare" scrivono in tanti, invitando la piazza a non farsi distrarre da questioni secondarie.

C'è poi una fetta di pubblico, anche nutrita, che è contenta del ritorno allo stadio di Aliberti e che spera in un riavvicinamento tale da rivederlo nei quadri dirigenziali, anche come presidente facente funzione che possa mettere a disposizione di Iervolino la conoscenza della piazza, l'esperienza, la personalità e anche le doti di conoscitore di calcio che da sempre gli sono state riconosciute.

C'è chi ricorda le lacrime dopo il gol di Vannucchi col Vicenza, chi si indigna ancora per l'ingiustizia subita in A nel 1999, chi lo invita a fare operazione verità attraverso un libro, una conferenza stampa o una trasmissione tv utile a raccontare i veri motivi dell'esclusione del 2005. Quando il Consiglio di Stato sembrava propenso a riammettere la Salernitana in B dopo l'iniziale esclusione salvo poi fare dietrofront senza l'aiuto di qualche personaggio salernitano all'epoca influente e con incarichi di responsabilità ben definiti.

E poi c'è chi non finisce mai di stupirsi per la memoria corta collettiva e per la capacità di cambiare opinione dalla sera alla mattina. All'epoca parte dell'ambiente quasi sperava nella cancellazione pur di "liberarsi" del presidente ("Grazie Carraro", rimembrate? Lo stesso errore macroscopico fatto nell'estate del 2021), oggi in tanti auspicano torni al timone del club. Ipotesi già smentita. Purtroppo o per fortuna?

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 14 dicembre 2024 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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