C'erano una volta promesse a tinte europee, sogni di gloria e promessa di un progetto a medio-lungo termine tale da regalare alla tifoseria e a tutto l'ambiente quelle soddisfazioni che, calcisticamente, Salerno e provincia meritavano da tempo. Dopo due salvezze straordinarie, c'era davvero la sensazione di essere entrati in un'epoca diversa, fatta di programmazione, investimenti e ambizioni.

La mesta retrocessione a suon di record negativi ha fatto però suonare un campanello d'allarme in virtù di una serie di errori commessi e di un doppio mercato tutt'altro che soddisfacente e, a gennaio, ostacolato dall'indice di liquidità. Con una squadra virtualmente retrocessa da tre mesi e che tra 25 giorni partirà per il ritiro, è ancora tutto in alto mare e nessuno poteva immaginare uno scenario del genere ascoltando la conferenza del gennaio 2022.

In attesa di capire cosa farà la società e se si materializzerà la cessione, c'è una riflessione che viene da fare. Se ad oggi l'unica trattativa ritenuta concreta è quella con un fondo che, da settimane, non ha ancora fatto la famosa offerta vincolante e che pone come condizioni pagare a rate e trovare un bilancio ok attraverso la cessione di calciatori, quali sono le prospettive per la Salernitana? Davvero non c'è la possibilità, da parte dell'attuale dirigenza, di garantire una rosa di spessore in cadetteria? 

La Brera Holdings, già in passato, aveva provato ad avvicinarsi ad alcune realtà calcistiche italiane, senza mai riuscire a chiudere alcuna operazione e con polemiche soprattutto a Brescia. Oggi si prova a rilanciare a Salerno, con un comunicato stampa risalente a dieci giorni fa cui non ha fatto seguito - ad ora- la Pec con l'assegno e la cifra in bella vista. E perchè chi subentra, eventualmente, già dà mandato di vendere giocatori che invece potrebbero tornare utili alla causa?

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 20 giugno 2024 alle 23:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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