La serata di coppa Italia andata in scena alla Dacia Arena di Udine avrebbe dovuto fornire a mister Martusciello utili indicazioni in merito alle condizioni di coloro i quali trovano e troveranno meno spazio nell'undici titolare granata in campionato. Ebbene esse sono arrivate, a cominciare dalla conferma delle perduranti difficoltà di Tello, calciatore che anche stasera in Friuli, nonostante i ritmi bassi potessero agevolare le sue doti tecniche e di palleggio, non ha inciso come ci si sarebbe attesi. Il trainer granata ha inizialmente schierato il colombiano nel ruolo di Amatucci, ovvero mediano centrale con licenza di impostare e dirigere le operazioni in fase di possesso e vertice basso in fase di non possesso, con risultati mediocri in ambedue le vesti indossate. Tello ha finito per farsi vedere poco e si è prodotto in giocate scolastiche e prevedibili, senza illuminazioni, accelerazioni e soprattutto con carenza quasi assoluta di quegli inserimenti in zona goal che un tempo ne erano un indubbio punto di forza. 

In chiaroscuro, senza tuttavia raggiungere la piena sufficienza, anche le prove offerte dagli esperti terzini campani Ghiglione, a destra, e Jarozsinski a sinistra. Il primo ha provato a spingere più del secondo ma è evaporato presto indietreggiando ed andando in debito di ossigeno, così palesando un comprensibile deficit di condizione e ritmo partita. L'ex Cremonese tuttavia può godere di attenuanti significative e rimanere un punto di forza non appena starà meglio fisicamente. Il secondo ha giocato più di posizione adeguandosi ad una impostazione di gara in ottica contenimento e con il baricentro di squadra medio-basso sul rettangolo verde. Jaro, però, pur diligente e ammirevole per impegno profuso, è incorso in un errore da sprovveduto in occasione della terza rete dei padroni di casa, marcatura che ha in pratica chiuso il match. 

Bene, invece, l' esordiente e ventenne Ruggeri, il quale, pur senza strafare, si è ben disimpegnato nel ruolo chiave di centrale difensivo, commettendo pochissimi falli, mantenendo bene la posizione e giocando semplice e lineare quando era opportuno farlo. L'ex laziale può soltanto crescere e formarsi a suon di pane duro in campo, ma avrebbe ben impressionato pubblico e addetti ai lavori per senso della posizione e carattere. In coppia con un centrale di spessore assoluto come Ferrari non potrebbe che crescere e "carpire" il mestiere al più maturo collega. La sensazione qui però va in direzione opposta e con ogni probabilità l'ex primavera, dopo questo debutto scivolerà ancora dietro al duo titolare Ferrari-Bronn, ma magari sopravanzerà l'ancora deludente Velthuis, nuovamente decisivo con l' ennesimo errore individuale a caro prezzo pagato dalla squadra.

Piuttosto opaca anche la prova di Hrustic, schierato da mezzala e impiegato giustamente dal primo minuto per poter acquisire continuità e minutaggio, Dalmonte e Kallon. L' australiano permane in un limbo, non riesce ad uscire dall' anonimato e soprattutto non si produce in giocate importanti. Al suo attivo oggi solo l' assist per Simy in occasione della rete del momentaneo 1-1. Gli esterni offensivi non hanno determinato e non hanno dimostrato di possedere adeguata gamba e facilità di corsa, poche le accelerazioni e pochissimi i dribbling riusciti. A parziale loro attenuante l'impostazione difensiva e dal baricentro in prevalenza medio-basso predisposto da Martusciello al cospetto di una compagine di categoria superiore. Discreta la prova di Soriano, sebbene essa sia stata facilitata dai ritmi bassi del match e dalla poca pressione su di lui esercitata dai dirimpettai friulani e sebbene occorrano riprove in campionato.

L'ex colonna del Bologna in serie A non sembrerebbe ancora avere lo spunto vincente ma necessita di mettere minuti nel motore, ragion per cui dovrebbe essere stabilmente inserito tra i primi cambi a gara in corso. Le migliori risposte sarebbero invece arrivate da Simy, ad ulteriore conferma che il nigeriano stia vivendo la migliore stagione da quando è a Salerno, con una lucidità in zona goal e più pulizia nelle giocate, abbinata ad un atteggiamento diligente dal punto di vista tattico e ad uno spirito insolitamente pugnace. L'ex Crotone potrebbe insidiare il polacco Wlodarczyk, comunque favorito per partire titolare contro il Catanzaro domenica all' Arechi, mentre in ottica match contro i calabresi rientreranno dall' inizio Stojanovic e Njoh, oltre a Ferrari, Bronn, Amatucci in regia (positivo il suo impatto da subentrato stasera), Reine Adelaide, Verde e Wlodarczyk. Dubbi sussisterebbero per la seconda mezzala con un ballottaggio a tre tra Maggiore (espulso inopinatamente stasera), Tello e Hrustic (più indietro Soriano), con favorito l'ex Spezia, e per i ruoli di esterni d'attacco dove Braaf potrebbe tornare titolare e partire con Verde sull'altra corsia, viste le scarse alternative causa squalifica di Kallon, scarso rendimento di Dalmonte e fuoriuscita dai radar del cileno Valencia.

Sussisterebbe qualche chance anche per Hrustic di essere schierato nel tridente o, meno probabile, tra le linee come trequartista puro. Questo comporterebbe un cambio di modulo con doppio terminale in attacco e Simy-Wlodarczyk dall' inizio. Ernesto Torregrossa, invece, non avrebbe convinto Martusciello a causa dell'impatto negativo avuto al suo ingresso in campo più che per un rigore calciato debolmente tra le braccia del portiere dell' Udinese Sava. L'ex bomber bresciano è probabilmente il giocatore su cui più sono puntati fari nella speranza possa ritrovarsi ma anche stasera il centravanti è apparso lontano dai fasti del passato e starebbe montando la preoccupazione della piazza attorno al suo nome. Dopo la sosta si attende il vero Torregrossa, in mancanza i dubbi e i timori sul suo conto potrebbero trovare corpo.

Sezione: News / Data: Mer 25 settembre 2024 alle 23:30
Autore: Raffaella Sergio
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