Roberto Soriano l’aveva detto presentandosi ai suoi nuovi tifosi: “Non vedo l’ora di esultare sotto la curva”. Qualche mese dopo ha mantenuto la promessa. Con mister Colantuono, Soriano ha compiti più offensivi che di copertura: agisce come trequartista, spesso anche da mezzala d’inserimento alle spalle dell’unica punta. Contro la Carrarese ha realizzato la rete del momentaneo 2-0. Ha pure toccato 34 volte il pallone con 17 passaggi riusciti su 19 e 9 contrasti vinti su 11.

Una prestazione perfetta a cui si aggiunge il rigore guadagnato e poi segnato da Verde. A Salerno ha ritrovato la sua dimensione. L’allenatore lo segue da vicino e da lui vuole costantemente il 100%. Dopo il debutto stagionale contro il Sudtirol, il centrocampista aveva saltato le successive tre partite. Si è rimesso al lavoro per tornare in condizione e aiutare la squadra. Aveva un impegno da rispettare con il pubblico granata.

Nello spogliatoio è già un leader. La formazione di Colantuono punta la salvezza e si affida all’esperienza di Soriano. “Dopo il mancato rinnovo a Bologna ho continuato ad allenarmi. Ho scelto di restare un anno fermo per recuperare – aveva raccontato in estate alla Gazzetta -. Ho ricevuto offerte da Turchia, Arabia Saudita. Ma non avrei mai accettato contratti importanti e una valanga di soldi per fare figure di me...”. Pure la Sampdoria si era informata, ma il centrocampista ha preferito concedersi il giusto tempo per recuperare. Senza alcuna fretta e accantonando l’idea di dover tornare in campo a tutti i costi.

Soriano ne ha fatta di strada. È cresciuto nell’Academy del Bayern Monaco: condivideva il convitto con Alaba, Kroos, Muller. Ha lasciato tutto per avverare il sogno italiano e trasferirsi in blucerchiato. La Primavera, il debutto in B a Empoli, il ritorno a Genova. Ha giocato con Icardi, Eder e Muriel. Pure indossato la maglia della Nazionale portandosi dietro il rimpianto dell’esclusione da Euro 2016. Per Mihajlovic ha rifiutato il Napoli e con Sinisa ha fatto grande il Bologna: 279 presenze in A, 55 in Liga con il Villarreal. Nonostante tutto, le difficoltà non l’hanno mai fermato: 652 giorni dopo, l’attesa è finita. Un cuore per la famiglia e l’abbraccio dei tifosi. Così l’Arechi è tornato a festeggiare. Ora c'è la missione salvezza da compiere, Soriano sa già cosa fare. 

Sezione: News / Data: Mer 04 dicembre 2024 alle 19:30 / Fonte: gazzetta.it
Autore: Lorenzo Portanova
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