Cambiano i moduli e anche le mode, gli allenatori e gli schemi, ma lui, Fabio Gerli, resta sempre lì, nel mezzo, per dare linfa al gioco del Modena. Un punto fermo, il regista romano: lo era per Pierpaolo Bisoli che, non a caso, ha maledetto quei mesi di inizio stagione senza il suo uomo-faro per quell'infortunio dal quale si sperava guarisse prima.

Lo è senz'altro oggi per Paolo Mandelli che ha cambiato pelle alla squadra canarina, ma non ha rinunciato all'apporto del suo metronomo del centrocampo. Ed è con Gerli in regia che il Modena cercherà di buttare il cuore oltre l'ostacolo e allo stesso tempo continuare la mini striscia positiva (composta da una vittoria in casa e due pareggi consecutivi fuori) sabato al “Braglia” alle 15 quando arriverà la Salernitana. 

Accanto, Gerli avrà di nuovo il suo scudiero preferito Santoro che al pari di Defrel rientrerà dalla squalifica, laddove invece è finito Cotali per il rosso diretto evitabilissimo, rimediato al “Martelli”, nell'ultima partita giocata sabato scorso, contro il Mantova. La sua intesa “storica” con Palumbo, che può agire accanto o davanti al regista, la sua capacità di dettare i tempi potranno rendersi davvero utili per consentire alla squadra emiliana di uscire definitivamente dalle secche della zona bassa, per risalire a climi più consoni della rosa gialloblu. Il Modena non è stato costruito per puntare alla salita in A, per stessa ammissione della famiglia Rivetti, in quanto prima serve portare a termine l'ambizioso progetto del centro sportivo di Nonantola, ma di certo nemmeno per rischiare di retrocedere, quindi il tentativo di risalita si impone, per mille motivi. 

Sezione: L'avversario / Data: Mer 04 dicembre 2024 alle 10:00 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Lorenzo Portanova
vedi letture
Print