"Siamo stati i guastafeste della serie B, ma col senno di poi posso dire che ne è valsa la pena”. Evans Soligo lo poteva solo sognare un epilogo così dolce di stagione. La Salernitana, club di cui è stato a lungo calciatore oltre che capitano, e il suo Venezia hanno raggiunto a braccetto la promozione in serie A. Una soddisfazione enorme per l’attuale responsabile del settore pre-agonistico della società arancioneroverde, ancora con la testa all’emozione per la gara di ritorno della finale playout con il Cittadella, con il gol decisivo firmato dall’ex granata Bocalon. L’ex centrocampista però si concentra anche sul nodo multiproprietà che attanaglia la Salernitana e confida in un epilogo felice della vicenda. "Per quanto è stata inseguita questa promozione e soprattutto per il grande risultato ottenuto meritatamente sul campo, il mio auspicio è che tutta si risolva nel migliore dei modi e che la Salernitana possa riabbracciare la serie A. La piazza merita tranquillità ma soprattutto di godersi senza patimenti questa incredibile vittoria".
Evans Soligo, lo sa che Salernitana e Venezia ad inizio stagione non venivano indicate nemmeno tra le squadre in lotta per i playoff?
"Ho rivisto quelle griglie e ho sorriso. Lo sport è sfida, forse quei pronostici sono state le molle sia per la Salernitana che per il Venezia per sovvertire tutto sul campo".
Come è assaporare la serie A?
"Qualcosa di bellissimo. A Venezia, così come a Salerno, si era partiti per un campionato normale invece abbiamo trasformato un sogno in realtà".
Avrebbe mai immaginato di vedere la Salernitana e il Venezia a braccetto in serie A?
"Visti gli ultimi trascorsi, e ripensando a due anni fa quando ci eravamo ritrovati addirittura a sfidarci per non perdere la categoria, era veramente impensabile. La serie A era un miraggio per entrambe. Dopo la promozione della Salernitana ho sperato che si potesse ripetere quanto successo 23 anni fa. Mi sono aggrappato a quel precedente e posso dire che ci è andata bene: adesso ci godiamo tutti insieme questo traguardo meraviglioso".
Nel campionato dei rimandi storici, si è aggiunta anche la firma decisiva dell’ex Salernitana Bocalon?
"Ci ripensavo proprio ieri, è uno dei tanti collegamenti che lega le due piazze. Sono contento per Riccardo che ha realizzato il gol più importante della stagione proprio nel momento decisivo".
Quante similitudini ci sono fra la Salernitana di Castori e il Venezia di Zanetti?
"Hanno sempre tirato avanti per la loro strada tenendo fede alle proprie idee e alla propria mentalità, senza mai snaturarsi anche quando è arrivato qualche momento buio. I calciatori sono stati bravi a mettere in campo i pensieri di gioco di Castori e Zanetti. Tutto questo ha portato bene, perché quando si hanno le idee chiare tutto è più facile. Poi ci sono i rendimenti che sono gli occhi di tutti: sia la Salernitana che il Venezia la serie A se la sono conquistata partita dopo partita, mettendo mattone su mattone per ribaltare i pronostici e scrivere la storia".
Ora però viene il bello: quanto sarà difficile difendere questa serie A?
"Tantissimo. Per me questo è un salto ben più complicato rispetto a quello dalla serie C alla B. Il segreto è ripartire da un nucleo centrale, garantire continuità alle idee di gioco dell’allenatore. Sarà importante puntellare l’organico, infarcirlo di calciatori di caratura e di categoria in tutti i reparti. Non è semplice, basti pensare alla retrocessione del Benevento. Sono sicuro però che con un lavoro di grande programmazione è possibile raggiungere la salvezza".

Sezione: News / Data: Lun 31 maggio 2021 alle 11:00 / Fonte: La Città
Autore: TS Redazione
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