Costante involuzione, di chi la colpa principale? Dopo tre mesi zero alibi per tutti

A Cosenza arriva un altro pareggio per la Salernitana, dopo quello casalingo con il Cesena ma, rispetto alla partita dell’Arechi, i granata al San Vito – Marulla non brillano, tutt’altro. Il risultato è lo stesso, 1-1, il marcatore pure, Verde, la prestazione, invece, rispolvera vecchie perplessità e trascina con se’ nuovi dubbi. Dopo il passo avanti compiuto pochi giorni fa, la squadra di Martusciello ne fa due indietro. Si rivedono gli stessi errori di Cremona ed in fase offensiva i granata trovano nuovi ostacoli nella costruzione della manovra.

La formazione di Alvini è stata abile ad alzare le barricate, chiudere gli spazi e sfruttare le ripartenze, la Salernitana non ha adottato contromisure. I dubbi maggiori sono legati, però, all’impiego di alcuni giocatori. Con il Cesena molte delle novità inserite in formazione, a partire dall’utilizzo in mezzo al campo di Maggiore, avevano offerto spunti positivi da cogliere per intraprendere una strada all’insegna della continuità.

Le tre partite concentrate in otto giorni non sono sufficienti a giustificare un turn over così spinto per una squadra che stenta a trovare la sua identità. A Cosenza ci si aspettava che la Salernitana ripartisse dall’ottimo primo tempo disputato con il Cesena. Invece, dopo appena quattro giorni, si è vista in campo una squadra in grande difficoltà. La reazione nella ripresa non è bastata a sciogliere i dubbi, con la squadra che ha evitato la sconfitta grazie al rigore trasformato da Verde. A questo punto la partita con il Bari segna uno spartiacque.

Dopo l’impegno di domenica ci sarà l’ultima sosta del 2024. E’ arrivato il momento delle scelte, da fare in campo e fuori. Così come evidenziato dopo la scorsa trasferta di Cremona, è necessario, però, in sede di valutazione della posizione dell’allenatore, inserire nella riflessione tutti gli aspetti, non solo quelli tecnici, ma anche quelli che rientrano nella sfera di responsabilità della società.