Tutto come previsto. Non appena è finito l'effetto sorpresa, ecco che la Salernitana ritorna sulla terra e ha una classifica che rispecchia fedelmente il valore di un organico allestito guardando quasi esclusivamente al bilancio e con il diktat di cedere prima di acquistare.

Se è vero che non vale l'equazione "più spendi più vinci", è altrettanto vero che arrivare alle ultimissime ore di mercato per aggiungere pedine ad un organico numericamente lacunoso è apparso azzardato, ancor di più se in precedenza hai deciso di affidarti a calciatori provenienti dalla C, reduci da infortuni o da lunghe inattività o che hanno fatto male nell'ultimo biennio. Non ce ne voglia nessuno, ma una rosa già risicata e con poche alternative in diversi ruoli non può permettersi un elenco così lungo di gente mai presa in considerazione o che continua a fare flop.

Kallon, Braaf, Wlodarczyk, Hrustic, un Tello incomprensibilmente spesso titolare, Ruggeri, Velthuis, Njoj, Dalmonte, Jaroszynski: proprio non va. Se poi aggiungiamo i limiti palesi di Simy, l'approccio alla stagione da dimenticare di Torregrossa (il Pisa lo ha svenduto e ciò destava qualche sospetto), la lentezza di Soriano nell'entrare in forma e la discontinuità di Stojanovic, Sepe, Bronn e Maggiore possiamo dire che, in parte, l'allenatore è giustificabile.

Perchè, pur con numeri che renderebbero giustificato anche un esonero, Martusciello sta guidando una squadra incompleta, con calciatori che stentano a fare la differenza in questa categoria e che vivono di fiammate peccando in continuità. Ovvio, anche il mister ci sta mettendo del suo. Questo tiki taka in orizzontale senza calciare in porta è ormai neutralizzato dagli allenatori avversari, la squadra ha segnato un gol su azione nell'ultimo mese e mezzo, ha ripreso a subire mediamente due reti a partita e gioca un solo tempo per poi concedersi agli avversari.

Spesso anche con cambi modulo frettolosi e sostituzioni che destano perplessità. Perchè togliere Verde 30 secondi dopo che il fantasista napoletano aveva sfornato un assist perfetto per Ferrari, tra l'altro a favore di un Kallon che a Verona e Bari veniva fischiato una domenica sì e l'altra pure? Perchè reiterare nella scelta di arretrare a centrocampo Tongya? Tello è titolare a prescindere anche se continua a collezionare 4,5 in pagella? Gentile o qualche altro giovane non meriterebbero una chance, visto che i presunti big fanno fatica?

Martusciello è una persona seria, che ha accettato una situazione complessa e che, per quanto espresso, ha raccolto oggettivamente meno di quanto meritasse. Però nel calcio contano i numeri e un solo successo nelle ultime otto gare ufficiali, due ko all'Arechi e risultati negativi contro avversari alla portata come Mantova, Reggiana, Catanzaro e Sudtirol rappresentano comunque elementi di riflessione.

In attesa che a gennaio Petrachi prenda almeno quattro calciatori di livello, non è utopistico immaginare che Cesena e Cosenza siano una sorta di ultima spiaggia per l'allenatore. Perchè paradossalmente ad agosto, in modalità cantiere aperto e con gente con la valigia pronta, si vinceva e si giocava bene. Oggi, con un mese e mezzo di lavoro con il gruppo al completo, si sta pericolosamente regredendo.

E vedere una Salernitana a ridosso della zona playout con 1200 persone al seguito anche oggi fa davvero male. Che il minimo stagionale previsto per martedì sera, con un Arechi vuoto come non mai nell'ultimo triennio, possa far riflettere la proprietà e coloro che hanno parlato di "rosa fortissima". 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 27 ottobre 2024 alle 00:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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