Per la prima volta da quando guida la Salernitana, oggi Giovanni Martusciello ha rilasciato dichiarazioni che non ci sono affatto piaciute. E' vero che sono pochi gli allenatori che, in sala stampa, ammettono gli errori o di aver sbagliato qualche scelta (è umano, può succedere e non c'è da scandalizzarsi), ma pensare che lo staff tecnico archivi il pareggio contro un Catanzaro tutt'altro che irresistibile e privo di 3-4 titolari è davvero una eresia.

Nessuno, caro mister, ha dimenticato il ritiro svolto con un gruppo e poi completato con un altro, nessuno disconosce che la Salernitana ha raccolto meno di quanto meritasse e che ha disputato delle buone gare in quest'avvio di stagione e la nostra redazione ha sempre rimarcato gli errori del direttore sportivo Petrachi nell'allestimento tardivo di una rosa incompleta in tutti i reparti e che certo avrebbe bisogno di un innesto di livello per reparto.

Se, però, a differenza di Sottil si decide di accettare il progetto non ha senso rimembrare ogni volta chi siamo, da dove veniamo, da dove siamo partiti e cosa abbiamo passato nei mesi precedenti. D'altronde, paradossalmente, la Salernitana ha vinto ad agosto, quando davvero era in modalità cantiere aperto, perdendo colpi dopo la chiusura del mercato e da quando l'allenatore ha avuto la possibilità di lavorare con l'organico definitivo. 

Basta alibi, dunque. La sensazione è che le squadre avversarie riescano a prendere le contromisure con troppa facilità e che affondino al primo colpo, senza nemmeno soffrire più di tanto. Anche con i giovani non c'è molta pazienza, visto che spesso vengono sostituiti dopo i primi errori come oggi con Amatucci o con Wlodarczyk nelle settimane precedenti.

Primeggiare nel possesso palla, con questo tiki taka infinito senza calciare in porta è praticamente inutile, oggi la Salernitana - sospinta da 15mila persone - si è resa pericolosa soltanto in due occasioni, tra l'altro sull'unico calcio d'angolo battuto decentemente senza quel solito schema ormai trito e ritrito che ha fatto mugugnare il pubblico.

A proposito di tifosi. Già rispetto alla sfida col Pisa c'erano 2000 persone in meno, di domenica pomeriggio e con una bella giornata di sole. Distinti e tribuna erano deserti. La gente, dopo una retrocessione incredibile a suon di record negativi, ha dato risposte straordinarie, ma il credito non è infinito e oggi abbiamo ascoltato i primi fischi. 

Ovvio che la società, con la politica al risparmio, sia la principale responsabile. Se incassi 60 milioni e prendi Velthuis, Njoh, Tello e qualche giocatore fermo da un anno c'è poco da fare. Lo stesso Petrachi ha sguarnito il centrocampo e la difesa senza acquistare un incontrista e un altro centrale dopo l'addio di Daniliuc. Ma ora tocca anche a Martusciello valorizzare quel che di buono la rosa ha. Senza integralismo e osando di più, specialmente in casa con partite alla portata. Se non batti il Catanzaro all'Arechi, come si può pensare di far punti nelle prossime gare altamente proibitive?

Nota a margine su Simy. Non sarà un fulmine di guerra, ma è l'unico che vede la porta in questo periodo e che ha sempre fatto il suo quando è stato chiamato in causa. Se proprio non si ha coraggio di cambiare modulo, perchè non partire da subito con l'ex Crotone piuttosto che con un Torregrossa ombra di sè stesso e un Wlodarkzyk palesemente acerbo? Certo, se dopo un mercato così intenso il rammarico è il mancato ingresso di Simy vuol dire che forse Petrachi tutto questo miracolo non lo ha fatto...

Sezione: Editoriale / Data: Lun 30 settembre 2024 alle 00:00
Autore: Luca Esposito
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