"Rispetto a quanto incasserete per le cessioni, quanto potrete spendere per il mercato in entrata?" Fu questa una delle tante domande rivolte in conferenza stampa all'amministratore delegato Maurizio Milan e al direttore sportivo Gianluca Petrachi. Quesito che rimase senza risposta, visto che nessuno dei due seppe dare indicazioni concrete rimettendosi alla volontà del dimissionario presidente.

E' un dato di fatto, comunque, che "cedere prima di acquistare" non significhi "incassate 40 e investite 40". Altrimenti non si spiegherebbe questo totale immobilismo da parte della Salernitana che, fatta eccezione per quattro innesti a costi irrisori da categorie inferiori, ad oggi non ha messo a segno nessun colpo tale da innalzare il tasso tecnico della rosa e da restituire un minimo di entusiasmo alla piazza.

Nel dettaglio la Salernitana può contare sui 25 milioni di euro del paracadute (una parte già incassata, l'altra arriverà ad agosto), sull'ultima rata DAZN da 3,2 milioni corrisposta il 30 giugno e sui riscatti di Bohinen e Mazzocchi che hanno fatto entrare nelle casse societarie 3,5 milioni di euro. Se aggiungiamo i 5 milioni di euro circa per Tchaouna (i restanti tre, degli otto previsti dalla clausola, andranno al Rennes e agli agenti), i 3,5 per Pirola e i 2 milioni per Ikwuemesi ed escludendo gli stipendi risparmiati, siamo vicini ai 42 milioni di euro. Oltre ai 400mila euro che il Perugia ha pagato per Iannoni.

In pratica ci sarebbe già ora il famoso tesoretto utile a finanziare un mercato completamente diverso da quello che sta portando avanti la dirigenza, frenata addirittura quando prova a tesserare calciatori svincolati e che, certo, non guadagnano cifre astronomiche. Ma a chi giova un ridimensionamento del genere? Quanto Iervolino sarà disposto a metterci di suo fino a quando non passerà la mano?

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 25 luglio 2024 alle 22:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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