La prestazione arbitrale di Alberto Santoro di Messina nella sfida tra Brescia e Salernitana ha lasciato più di qualche dubbio. Il direttore di gara ha adottato un metro di giudizio eccessivamente permissivo, evitando in diverse occasioni di estrarre cartellini perdonando il gioco a tratti piuttosto falloso da parte dei padroni di casa. Non si può parlare di un arbitraggio all’inglese, poiché i falli sono stati comunque fischiati, ma senza conseguenze disciplinari. Due gli episodi più discussi.

Si tratta di due possibili rigori per la Salernitana, uno per tempo. Sul primo è stato coinvolto anche il VAR, i granata reclamavano per un presunto fallo di mano da parte di Dickmann che, nel tentativo di anticipare Cerri, probabilmente la tocca prima col petto e poi con il braccio. Santoro ha ritenuto troppo ravvicinata la distanza per decretare il penalty. E forse ha ragione. Così come nella ripresa, quando Raimondo ha chiesto un altro fallo di mano da parte di Adorni pur essendo stato lui per primo a commettere un'infrazione.


Rete annullata a Besaggio: in questo caso, il VAR ha corretto Santoro, evidenziando una posizione di fuorigioco netto. Anzi, fa specie che l'assistente non abbia ravvisato una infrazione netta. Dulcis in fundo un calcio d’angolo ai granata che l'arbitro non ha fatto battere pur essendo ancora al 93′ e 58″ rispetto ai 4 minuti di recupero concessi.  Un arbitraggio che, alla fine, non ha inciso sul risultato ma che ha lasciato l’impressione di una gestione non del tutto convincente della partita.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 08 febbraio 2025 alle 23:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
vedi letture
Print