Abbiamo ascoltato ieri la conferenza stampa di Marco Valentini. Direttore sportivo che ha scelto di accettare la proposta della Salernitana in un momento non semplice per i colori granata sostituendo un collega dal palmares prestigioso e stimato dalla piazza come Gianluca Petrachi. Abbiamo ancora in mente le sue dichiarazioni nel giorno della presentazione, con la promessa che il budget sarebbe stato di quelli importanti e che la rosa sarebbe stata rinforzata in tutti i reparti.

E ci ricordiamo pure di quanto detto dall'amministratore delegato Milan che, in sala stampa e ai tifosi, aveva parlato della volontà del club di non badare a spese pur di evitare la seconda retrocessione di fila. E oggi, a mente fredda, possiamo dire che le dichiarazioni non sono state coerenti con quanto abbiamo visto in questo mese di mercato.

In tutti i reparti continuano ad esserci enormi punti interrogativi. Ma avete visto con che facilità la Cremonese ha attaccato nel secondo tempo della gara di domenica? Dov'è il difensore forte e veloce? Lochoshvili ha risolto i problemi che aveva la Salernitana? Per non parlare di Guasone, che non abbiamo ancora visto, e Corazza: zero presenze da quando ha firmato, a Pisa gli è stato preferito addirittura Jaroszyznski che non era stato convocato la settimana precedente.

E se poi si pensa di mettere le cose a posto a centrocampo con le riserve di Sampdoria, Juve Stabia e Sassuolo c'è poco da stare allegri. Perchè, ceduto Maggiore e risparmiati tanti soldi, c'era l'obbligo morale di investire su un giocatore top, che potesse davvero alzare il livello del reparto forse meno competitivo della rosa.

E in attacco chi sostituirà Cerri in caso di raffreddore o di squalifica? Simy che è fuori rosa, Wlodarczyzk che è stato palesemente bocciato o quel Tongya che cambia continuamente ruolo? Una punta serviva come il pane, al netto di ricostruzioni di parte che proprio non ci vanno giù. E Raimondo, gol a porta vuota a parte, ha collezionato 5 in pagella nelle sue prime 4 gare.

E infine il capitolo allenatore. Breda sarà stato pure un emblema della storia granata come calciatore, ma in quattro giornate abbiamo visto un Salernitana impaurita, senza idee, trascinata più dal pubblico, dai singoli e dalla buona sorte che da quel tecnico che non è riuscito ad incidere e che a Pisa ha sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare senza osare in 10 contro 11.

A Brescia si giocherà tanto, visto che è il primo di quattro scontri diretti di fila. Un malaugurato risultato negativo farebbe sprofondare di nuovo i granata nel baratro, stavolta senza il salvagente del mercato. E, a tal proposito, chiudiamo con un quesito: che fine ha fatto il budget da 6 milioni di euro?

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 06 febbraio 2025 alle 15:00
Autore: Luca Esposito
vedi letture
Print