Il rapporto è finito, ineluttabilmente. E senza alcun rispetto. Un po’ - per la verità - se la sono anche andata a cercare questa rottura così traumatica, Roberto Breda e la Salernitana, tirando troppo la corda dell'esonero fino a quando, non si è stretta al collo dell’allenatore come un cappio. Non è stato affatto rispettoso, però, come la società divora-allenatori l’abbia formalmente “sollevato” dall’incarico, più esattamente spazzato via dallo spogliatoio del Mary Rosy...

Ma, se non si mistifica quanto accaduto sotto i nostri occhi nei tre mesi abbondanti della sua gestione, neppure è stato rispettoso - nei confronti innanzitutto della propria dignità professionale, poi del proprio glorioso passato granata, ma soprattutto della stessa piazza che lo ha idolatrato da capitano di uno dei cicli più esaltanti e vincenti della storia ultracentenaria del club - il cocciuto sottrarsi di Breda alle dimissioni. Che sarebbero state un (dovuto!) atto d’amore e di buonsenso e non di codardia...

Breda si è fatto intrappolare in un intreccio psicologico di sentimenti e responsabilità, che ha appesantito ulteriormente quello che già era il fardello lavorativo che l’attendeva sul campo. Era stato preso per fare l’allenatore e non il difensore civico dell’orgoglio calcistico della città di Arechi....

E quei “personaggetti” salernitani, chissà quanto per amicizia e quanto per interesse personale, che ne avevano sponsorizzato l’ingaggio, sfruttando i perenni ondeggiamenti dirigenziali, rischiano ora di portarsi sulla coscienza non solo lo scollamento del totem Breda ma, probabilmente, la frantumazione delle possibilità di mantenere la categoria, per aver insistito per l’uomo sbagliato al momento giusto...

Dopo il solito casting infinito, dopo il giro delle varie “parrocchie” di agenti, consiglieri, suggeritori, dopo passi avanti e dietro, non si sa bene chi abbia, alla fine, partorito la candidatura di Pasquale Marino. Si stanno affannando, in società, a spacciarla come una soluzione condivisa, tra il proprietario Danilo Iervolino, l’amministratore delegato Maurizio Milan e il direttore sportivo Marco Valentini. Ma sembra un’altra mancanza di rispetto: questa volta, per la nostra intelligenza....

Avrebbero dovuto cambiare aria in tandem. E, invece, Breda se n’è andato insalutato ospite, mentre Valentini è tornato, impunito, al centro sportivo facendo da…autista alla nuova guida tecnica. Che, a proposito di rispetto, ne merita per la sua lunga esperienza, specie in Serie B, sebbene nelle ultime stagioni abbia pure lui collezionato più esoneri che risultati...

Marino dovrà riuscire dove Breda non ha inciso granchè: scuotere, motivare, caricare un gruppo fragile, depresso, discontinuo e - ultimamente - anche impaurito. E’ l’ultima carta, quella della disperazione, calata dalla Salernitana sul tavolo della lotta per non retrocedere. L’auspicio, nell’interesse collettivo, è che non si riveli un’altra…scartina!

Sezione: News / Data: Mar 08 aprile 2025 alle 22:30 / Fonte: corriere.it
Autore: Gaetano Ferraiuolo
vedi letture
Print