Cambiare tanto per non cambiare niente. Lungi da noi puntare il dito contro Filippo Inzaghi, ma dopo 20 giorni di lavoro la sua mano non si è vista e dirsi soddisfatti di un secondo tempo senza tiri in porta contro il Genoa formato serie B ha fatto arrabbiare tanto i tifosi della Salernitana. Se col Cagliari c'erano attenuanti, oggi è difficile spiegare come mai siano stati regalati 45 minuti a cospetto di un avversario agguerrito, grintoso e...poco altro. Il modulo era, di fatto, lo stesso di Sousa, con la differenza che Candreva ha giocato lontanissimo dalla porta e Kastanos, che era interprete eccellente, in panchina senza nemmeno subentrare. Chi vi scrive non è mai stato un estimatore di Sousa, ma almeno col trainer portoghese si vedeva qualche sprazzo di bel gioco e qualità.

Col Cagliari, invece, 86 minuti per vedere il primo tiro in porta e calciatori fuori ruolo (su tutti Martegani). Oggi di nuovo centrocampo a due, Candreva pesce fuor d'acqua, zero palle giocabili per Dia, un approccio sbagliato e Genoa che poteva ritrovarsi in vantaggio di tre reti già dopo 25 minuti. I soli Mazzocchi, Pirola e Ochoa hanno meritato sufficienza e applausi dei tifosi, loro che ci hanno creduto fino alla fine e che, a differenza di tanti compagni, avevano capito l'importanza della posta in palio. I numeri sono impietosi: 0 vittorie (appena 5 in quasi 11 mesi, record negativo in A), peggior difesa, attacco che non segna in trasferta dalla gara d'esordio a Roma, nessun successo casalingo, maggior numero di tiri in porta subiti, ultimio posto per pericolosità e predominio territoriale. Se poi i più bravi vengono tenuti in panchina o messi fuori ruolo c'è poco da fare.

Tutti stanno sperando nel mercato di gennaio, ma occorrerà arrivare al giro di boa in una posizione di classifica accettabile. Viceversa sarà difficile immaginare grossi investimenti dopo un'estate avara di colpi, ricca di scommesse e che, dopo il riscatto di Dia e Pirola, è stata contraddistinta da un budget limitato per il direttore sportivo De Sanctis. Ora un calendario difficilissimo: Napoli, Sassuolo, Lazio, Fiorentina, Atalanta, Bologna, Milan, Juventus. Un solo scontro diretto: quello a Verona. Se non si batte questo Genoa o si fa 2-2 in casa col Cagliari dove si può immaginare di iniziare la scalata? Pochi mesi fa la Salernitana faceva sognare i tifosi, oggi l'incubo serie B aleggia nella testa di tutti e c'è la paura di dilapidare quanto di buono fatto nel biennio precedente. A chi gioverebbe retrocedere?

Sezione: Editoriale / Data: Sab 28 ottobre 2023 alle 00:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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