Partiamo da una premessa: in questi 12 mesi siamo stati spesso particolarmente severi con la società granata, con i dirigenti, con i calciatori, con gli allenatori, con tutti coloro che non si rendevano conto fosse in atto un processo di ridimensionamento sfociato con il raffreddamento del presidente Iervolino e con una mesta retrocessione in cadetteria.

Ragion per cui sia chiaro che l'editoriale di oggi, in modalità bicchiere mezzo pieno, non costituisce un cambio di rotta: sosteniamo ancora che la Salernitana sia lacunosa in tutti i reparti e che necessiti di 5-6 rinforzi di assoluto spessore per dare un peso diverso anche agli innesti fatti fino a questo momento. Calciatori che possono dare una mano ma che, in tanti casi, hanno ancora molto da dimostrare e rappresentano scommesse.

Tuttavia è legittimo avere ancora fiducia nel ds Gianluca Petrachi. Uno che, in poco tempo e con tanti ostacoli, riesce a collocare altrove Bonazzoli, Lovato, Ikwuemesi e Pirola rescindendo con Mikael, Gyomber e Candreva dimostra di saperci fare. La Salernitana, in poco tempo, ha abbassato di tanto il monte ingaggi e aggiunto nelle casse sociali una cifra considerevole, senza dimenticare che Ghiglione è un buon terzino e che Kallon ha potenzialità.

E allora vogliamo continuare a pensare che, sotto traccia e in gran segreto, Petrachi abbia tre colpi in canna di livello da annunciare non appena lo sfoltimento della rosa sarà ultimato. Del resto nessun dirigente accetterebbe un progetto soltanto per soddisfare le esigenze economiche della proprietà. Attendiamo fiduciosi, dunque, un agosto scoppiettante e ricco di belle sorprese per i colori granata.

E poi abbiamo fiducia nella Gabetti Sport. Piuttosto che riporre speranze nel fondo straniero che chissà a chi fa capo e nell'imprenditore che tenta l'approccio a fine mercato e non a maggio o giugno, riteniamo si possa fare un bel lavoro con un gruppo che ha ben operato a Castellammare e che, attraverso una serie di iniziative, proverà non solo ad arricchire la Salernitana valorizzando il marchio ma anche a toccare le corde del cuore del patron.

Perchè, al netto dei tanti errori commessi, della retrocessione, della politica del risparmio e di un rapporto purtroppo non più sereno con la tifoseria e parte della stampa, riteniamo ancora che uno Iervolino che ritrova metà dell'entusiasmo iniziale valga tutti questi sedicenti imprenditori che, trattando l'acquisto della Salernitana, molto spesso vanno solo a caccia di pubblicità gratuita a scapito della passione di un popolo.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 08 agosto 2024 alle 00:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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