Non è certo volontà di chi vi scrive passare per bastian contrario o gettare acqua sul fuoco a tutti i costi rispetto al clima d'entusiasmo che si respira in città. Tuttavia, con un mercato praticamente chiuso, non si riesce francamente a comprendere su quali basi si attribuiscano voti così alti alle operazioni condotte dal club. Sembra un po' il plebiscito di gennaio per Sabatini, quando ci permettemmo di attribuire 4 a un mercato pessimo, fatto con gente sconosciuta, non all'altezza della serie A o ormai a fine carriera, con dispendio economico non indifferente. 

Oggi leggiamo di "miracolo", come se improvvisamente il tifoso leghi il giudizio sulle operazioni di mercato in base al bilancio, alle plusvalenze, a cose che dovrebbero interessare esclusivamente al presidente e non a chi si reca allo stadio per sostenere la squadra del cuore. Ok aver ceduto calciatori molti elementi in esubero e aver garantito introiti milionari, ma la rosa si presenta largamente incompleta in quasi tutti i reparti.

Analizziamo la situazione ruolo per ruolo. Serve a poco prendere Ferrari, che non ha svolto il ritiro, se poi parte Daniliuc. Tra l'altro senza guadagnare nulla e col solo risparmio dello stipendio. Gentile e Njoh sono scommesse. A centrocampo la Salernitana è debole dal punto di vista numerico e qualitativo: il vice Amatucci non è arrivato, Tello è un grosso punto interrogativo dopo due anni negativi, Adelaide e Soriano si sono già fatti male. E in avanti tanti doppioni sulle fasce e centravanti reduci da stagioni con pochi gol all'attivo.

Se l'obiettivo è la salvezza ok, forse si riusciranno a mettere sotto cinque avversarie. Se invece qualcuno pensa che si possa andare oltre - e noi lo speriamo - allora è un altro discorso. E rimarchiamo che la Salernitana ha perso il parco giocatori di proprietà, perchè la maggior parte sono prestiti o giocatori presi per un anno. Di qui a 12 mesi bisognerà fare, di nuovo, tutto dall'inizio senza il paracadute e senza "big" da cedere. Un organico che rischia di essere estremamente sopravvalutato.

O abbiamo dimenticato che Kallon era fischiato a Bari, che Tello in C non giocava a Catania, che Amatucci è un giovane reduce da una retrocessione che non regge certi ritmi e che ci sono troppi, troppi, troppi elementi reduci da infortuni seri e da una lunga inattività? Avete visto Adelaide e Soriano? Torregrossa, più o meno, ha lo stesso "palmares" nelle ultime 4 stagioni. E alla base c'è essersi presentati alle prime gare ufficiali con una rosa ridotta all'osso, calciatori schierati fuori ruolo e una mancanza di chiarezza su quanto, degli introiti, si potesse investire.

E allora, pur già immaginando i commenti di chi continua a proporre l'era dei romani come massimo argomento (la miglior società di sempre col ds più vincente di sempre, che prendeva top player con trust, trustee e senza società), diciamo: piedi per terra. Divertiamoci, sosteniamo la squadra, diamo fiducia a Martusciello e speriamo di andare alla sosta da capolista. Ma oggi, per tanti motivi, l'unico che ha motivo di esultare è solo Iervolino.

Con questi soldi si poteva e si doveva fare molto di più, senza alibi. E quando si parla di grossi sacrifici economici, vien da chiedersi: quali?

Sezione: Editoriale / Data: Sab 31 agosto 2024 alle 00:30
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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