Un secondo tempo sontuoso, una Salernitana che ha messo sotto sul piano tattico, atletico e mentale un avversario decisamente superiore e che schierava quella coppia d'attacco che Petrachi sognava di consegnare a Sottil prima e a Martusciello poi prima della partenza per il ritiro. La premessa è d'obbligo: siamo felicissimi che i granata abbiano vinto, è un successo pesantissimo e meritato che restituisce entusiasmo ad un ambiente che aveva bisogno come il pane di vivere serate del genere.

Vedere un gruppo che suda la maglia e combatte su tutti i palloni, i panchinari che aspettano il triplice fischio con trepidazioni e giovani che corrono per 95 minuti e ragazzi che si sacrificano in ruoli non congeniali alle proprie caratteristiche è tanta roba, soprattutto se consideriamo che in campo c'erano appena quattro elementi di quelli che Martusciello ha avuto in ritiro nei primi 10 giorni. E' evidente che il mister abbia fatto breccia nel cuore di uno spogliatoio depurato - per usare un termine caro al ds - e che sta allontanando le scorie di un passato sportivamente parlando assai mortificante.

Ora, però, non bisogna farsi trasportare dall'euforia. Perchè Petrachi, in due mesi, non è riuscito ad acquistare nè un difensore centrale d'esperienza, nè un centrocampista di quantità nè un attaccante che potesse giocare titolare o rappresentare una valida alternativa a Simy. Per cui la nostra opinione non cambia: in tre giorni il ds dovrà prendere 5-6 calciatori di livello assoluto per trasformare una squadra con gran cuore, ma modesta in una formazione in grado di competere per i playoff in una serie B molto equilibrata e nella quale basta poco per alzare l'asticella.

Iervolino, stavolta, non può più sbagliare: ha grosse colpe sul salto all'indietro di categoria, ha perso l'appoggio di buona parte della piazza, si è dimesso dalla carica di presidente proprio quando la sua presenza avrebbe potuto fare la differenza. Ha però ancora l'occasione per trasformare i fischi in applausi. E c'è un solo modo: mettere mano al portafoglio dopo aver introitato decine e decine di milioni di euro, il minimo sindacale.

E il direttore sportivo, una volta che decide di restare senza fare un passo indietro come accaduto con Sottil, si deve assumere le sue responsabilità. Anche a costo di alzare ancora la voce. Altrimenti questo mercato verrà ricordato come ottimo in uscita per mettere a posto i conti ma lacunoso in entrata, con troppe scommesse, calciatori fermi da tempo o gente di categoria inferiore. Se poi un 3-2, per quanto a tratti spettacolare, deve farci pensare che Njoh, Dalmonte, Tello, Velthuis, Gentile, Kallon e Adelaide siano sufficienti per sognare allora parliamo di un altro sport.

Non investire dopo aver ottenuto due vittorie su tre, con una Salernitana momentaneamente seconda e un pubblico del genere non avrebbe alcun tipo di spiegazione. Milan ha pubblicamente promesso due innesti di spessore: uno in difesa, uno in attacco. Vediamo se stavolta alle parole seguiranno i fatti.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 28 agosto 2024 alle 00:01
Autore: Luca Esposito
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