Verosimilmente quella di sabato pomeriggio sarà l’ultima spiaggia per davvero in chiave salvezza. Qualunque risultato diverso dalla vittoria sancirà la retrocessione della Salernitana in C con un mese di anticipo. Lo scontro diretto è quello col Sudtirol di Fabrizio Castori, allenatore al quale sarà d’obbligo rivolgere un applauso collettivo e che ha sbancato l’Arechi con il punteggio di 2-5 nella disastrosa stagione 2018-19.

Sono pochissimi i precedenti contro la formazione biancorossa, entrambi risalenti all’epoca Breda. Beffa per l’oramai ex tecnico granata che, spesso, aveva raccontato aneddoti risalenti proprio a quell’epoca: “Arrivai in una situazione di grande difficoltà e confusione, ancor di più dopo una brutta retrocessione. Partimmo in coppa Italia con 2000 spettatori e perdemmo 0-2, chiudemmo col Verona in finale playoff con 32mila paganti.

Dopo la sconfitta col Lumezzane ricordo che il Sudtirol ci affrontava quasi con spavalderia e con una rosa anche più forte di quella che venne a vincere a casa nostra. Questa fu per noi una grossa spinta: 0-1 per noi e gara dominata dall’inizio alla fine. E, in casa, sotto di un gol e con la contestazione del pubblico, la ribaltammo vincendo 2-1”.

In coppa Italia, invece, la Salernitana si impose per 3-0 in un Arechi vuoto causa covid: gol di Tutino, Cicerelli e Capezzi e passaggio al turno successivo, match con la Sampdoria. In panchina per i granata c’era Fabrizio Castori. Il trainer marchigiano, invece, l’ha vista da casa all’andata, visto che fu scontro tra Valente e Martusciello. Beffardo 3-2 in zona Cesarini con gol arrivato ben oltre il 90’ e con fallo non fischiato su Njoh: per gli ospiti, seguiti da mille persone, gol di Tongya e Braaf.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 09 aprile 2025 alle 22:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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