L'aria è elettrica all'Arechi. Non è una semplice domenica di calcio, ma una di quelle giornate che possono segnare il destino di un'intera città. La Salernitana si prepara a quello che, senza mezzi termini, può essere definito l'ultimo treno per la salvezza: lo scontro diretto contro un Frosinone altrettanto affamato di punti.

Il recente tonfo contro la Carrarese brucia ancora sulla pelle dei granata. Con soli 25 punti in classifica, i ragazzi di Breda si trovano a navigare in acque pericolosamente agitate, mentre alle loro spalle il Frosinone, fermo a quota 23, annusa l'occasione del sorpasso. Non è più tempo di calcoli: servono i tre punti, serve una vittoria per respirare, per credere, per sperare.

Il presidente Iervolino ha deciso di giocare d'anticipo: ritiro anticipato di 24 ore, porte chiuse e concentrazione massima. Una mossa che sa di ultima chiamata, di generale che raduna le truppe prima della battaglia decisiva. E l'Arechi risponderà presente: 14.000 cuori granata pronti a trasformare lo stadio in una bolgia infernale, dove anche respirare, per gli avversari, diventerà un'impresa.

Roberto Breda sta preparando la sua personale rivoluzione tattica. Basta con il calcio speculativo, è tempo di osare. Il 3-4-2-1 che si vocifera possa essere schierato domenica sa di dichiarazione di guerra: due fantasisti a supporto di Cerri, il gigante d'area chiamato a trasformare in oro ogni pallone che gli arriverà tra i piedi. Dall'altra parte, un Frosinone ferito e rinnovato dalla cura Bianco dopo l'esonero di Greco, cerca il colpaccio per invertire una rotta che nelle ultime sette partite ha visto solo delusioni.

L'Arechi domenica non sarà solo uno stadio: sarà un'arena dove ventidue gladiatori si contenderanno molto più di tre punti. Sarà il teatro dove la passione di un popolo intero si fonderà con la disperata voglia di salvezza di una squadra. I ragazzi in granata dovranno trasformarsi in guerrieri, pronti a lottare su ogni pallone come fosse l'ultimo della loro carriera.

La storia del calcio è ricca di imprese nate proprio quando tutto sembrava perduto. La Salernitana ha novanta minuti per scriverne una nuova pagina, per dimostrare che quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Non c'è più spazio per i rimpianti, per i "se" e per i "ma". C'è solo una partita da vincere, un pubblico da far esplodere di gioia, una città da rendere orgogliosa.

Questa non è solo una partita di calcio: è una battaglia per la sopravvivenza, un'occasione di redenzione, la possibilità di dimostrare che il cuore granata batte più forte nei momenti di difficoltà. E domenica, quando l'arbitro fischierà l'inizio, undici leoni in maglia granata dovranno essere pronti a scrivere la storia. Perché a volte, nelle notti più buie, nascono le stelle più luminose.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 22 febbraio 2025 alle 21:00
Autore: Giovanni Santaniello
vedi letture
Print