Morire, per poi continuare a vivere nei cuori che battono, nelle voci che cantano, in quel settore dello stadio dove puoi entrare solo se hai - oltre al biglietto o l'abbonamento - quel sentimento che si chiama passione, quella che va oltre. C'è vita oltre la morte e la storia di Carmine Rinaldi ne é mirabile testimonianza: intanto, la curva sud dello Stadio Arechi ha il suo nome ed i discepoli del Siberiano che l'affollano portano avanti il suo credo, la sua mentalità.

Sostegno a oltranza, onorare sempre la maglia, aiutare chi è in difficoltà, anche nei giorni in cui non c'è partita, non c'è stadio. Vivere ultra' non é soltanto vivere per la propria squadra del cuore, ma soprattutto sentirsi parte attiva di una comunità da difendere, non solo sui campi di calcio. Abbiamo avuto la fortuna e l'onore di conoscerlo, quel gigante buono che incuteva timore solo per la stazza, ma che poi con un largo sorriso ti offriva il caffé per parlare di Salernitana.

Certo, avevi sempre la sensazione di guardarlo dal basso in alto e non solo per via dell'altezza. Il suo incedere era anticipato dalla sua storia, in vita, oggi ancor di più, in quanto leggenda. In tutti gli stadi italiani, tifoserie amiche, gemellate o acerrime rivali lo hanno celebrato con striscioni e cori all'arrivo dei salernitani. La bandiera più bella da sventolare dappertutto, la sensazione di poter andare a testa alta ovunque, sapendo di essere i nipoti, i figli, i fratelli, insomma eredi del Siberiano. Ultra' per l'eternità.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 13 aprile 2025 alle 23:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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