L'ex allenatore di Salernitana e Bari Vincenzo Torrente è intervenuto alla "Gazzetta del Mezzogiorno" per parlare della sfida tra le due squadre in programma domenica all'Arechi.

Salernitano di nascita, ha allenato entrambe le squadre. Quanto le sarebbe piaciuto assistere di persona alla partita?
"Vivo lontano e la vedrò in tv. Sarà uno spettacolo sugli spalti grazie a due tifoserie da Serie A. E penso anche in campo tra due squadre con una identità e propositive. La mia città di appartenenza è Genova, a Cetara sono rimasto sino ai 18 anni. Ricordo i primi calci al pallone con la squadra locale e, poi, con la Nocerina. Dopo, fui visionato dal ds genoano Spartaco Lanfini nella Nazionale di C. Da lì è iniziata la mia storia in Liguria".

In passato ha vissuto questo incrocio dalla panchina di una delle due?
"Capitò in un Bari-Salernitana finita 1-0. Una sconfitta immeritata. Ci fu negato un rigore clamoroso".

Debuttò sulla panchina granata vincendo il derby con l'Avellino per 3-1. Due mesi dopo vinse 1-0 contro il Novara nella vittoria numero 100 da allenatore.
"Sono due ricodi belli, anche se l'esperienza terminò presto. Non porto rancori. L'obiettivo era la salvezza, poi cambiò tutto in corso d'opera".

A Bari, qualche anni prima, andò diversamente.
"In Puglia ho lasciato il cuore. Penso di aver fatto qualcosa di grande. In due anni abbiamo avuto 13 punti di penalizzazione. Senza quelli avremmo centrato i playoff con una squadra di giovani promesse. Due anni dopo portai Sciaudone con me a Salerno. Furono due imprese, salvarsi non era scontato. Gettammo le basi per la successiva stagione fallimentare sfiorando la A. Lasciai perchè persi punti di riferimento in società".

Martusciello potrebbe operare un cambio per reparto nella gara di domenica. È rischioso modificare troppo in partite così delicate?
"È stato mio compagno di squadra al Genoa per un anno. Persona seria che stimo molto. Se i meccanismi non funzionano, occorre cambiare. Se ritiene di intervenire, giusto farlo. Forse perchè le cose non vanno come vorrebbe. Le modifiche si fanno anche a gara in corso, senza fossilizzarsi su un sistema".

Ha preso la squadra dopo una retrocessione, come per lei al Bari. Un compito non facile
"Dopo una retrocessione non è facile, è l'anno zero. È arrivato un direttore sportivo che si è affidato a Martusciello, tecnico preparato ma sinora cresciuto da secondo alle spalle di maestro come Sarri e Spalletti. Ha avuto ottimi insegnanti. La gente la conquisti come prestazioni e risultati. In piazze così esigenti e calde è normale che ci siano grosse aspettative. Quando arrivai in Puglia, la mia situazione era diversa. C'era anche una penalizzazione. Le due squadre fanno le prestazioni ma mancano i risultati. La posizione è delicata e la partita sarà importante per classifica e morale".

La Salernitana gioca col 4-3-3. Su cosa dovrà fare attenzione il Bari?
"È un sistema che a me piace. Il Bari deve curare l'inserimento delle mezzali o dell'esterno opposto. Oltre alle sovrapposizioni".

Sembra in grande difficoltà. C'è da fidarsi?
"Durante la stagione capitano momento difficili. Conta il lavoro di squadra, sia in attacco che in difesa. La B richiede equilibrio e grnade costanza. Chi li trova, raggiunge gli obiettivi. Dei numeri non mi fiderei".

Ha un organico importante.
"Le prestazioni ci sono, come per il Bari. Se valutiamo il gioco, quello che manca va migliorato. Io, personalmente, cambio solo quando la ruota non gira".

Sezione: News / Data: Ven 08 novembre 2024 alle 19:30
Autore: Lorenzo Portanova
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