È l'ora di avere un sussulto di orgoglio e di tornare a guardarsi allo specchio e girare a testa alta per strada, è l'ora della compattezza in una contestazione civile ma dura e ferma contro questa proprietà e questa società. Zero alibi ed attenuanti e soprattutto fermezza e contestazione ad oltranza fino alla dolorosa diserzione dello stadio Arechi per evitare di retrocedere in serie C e tornare in una categoria disputata con fierezza per anni ma che si reputava potesse solo fare parte del passato a Salerno! Sembra essere proprio questa la direzione che la torcida granata sta prendendo per provare a ribaltare un pericoloso trend stagionale e per gridare tutto il proprio forte dissenso verso la "non gestione" di Danilo Iervolino e Company. In queste ore sono al vaglio della tifoseria le iniziative concrete da intraprendere in occasione della prossima gara interna della Salernitana contro la Carrarese, una neopromossa che, quasi senza investimenti e con un monte ingaggi bassissimo, la sopravanza di tre punti in classifica. 

L'Arechi domenica sera potrebbe presentarsi deserto o quasi, con una curva sud Siberiano vuota o che entrerà a gara iniziata. Larghissimi spazi vuoti dovrebbero esserci sia in tribuna che nei distinti, con la stragrande maggioranza degli abbonati che potrebbe decidere di restare a casa in segno di dissenso, per uno stadio che , in una serata attesa rigida climaticamente, darà una sensazione netta di freddezza e di distacco, non solo emotivo ma adesso anche fisico. Occorre che chi guida il carro inverta la rotta e divenga consapevole del rischio enorme che si sta correndo. Basta favolette del tipo progetto triennale e similari, basta discorsi al momento inapplicabili come autosufficienza economica e prima cedere, incassare e poi comprare rimettendo in circolo una piccola frazione dell'introitato. Cose inapplicabili e incompatibili con una gestione seria e responsabile di una società calcistica professionistica e con una contingenza dove solo investendo e acquistando a gennaio sarà possibile salvarsi dalla terza serie. 

Dopo i finti riavvicinamenti utili a gettare fumo negli occhi di una piazza che, però, non vuole più farsi annebbiare è il momento della verità e dell'uscire allo scoperto. Tornando al campo è probabile che Colantuono, dato che occorre assolutamente vincere domenica, proponga una Salernitana più offensiva, con un 4-3-3 sul modello collaudato di Martusciello o con un inedito 4-3-1-2 che vedrebbe Verde dietro due punte pure. In ogni caso il dato tecnico ora come ora resta in secondo piano, prima si tolga il cartello "vendesi" alla società e si torni a fare gli uomini, ovvero a gestire come si compete la Bersagliera. Un destino comune potrebbe abbracciare il Torino e la Salernitana, i granata del Nord sono alle prese con la dura contestazione al presidente e patron Cairo e a Salerno potrebbe da domenica iniziare un' analoga ferma presa di posizione. Il tempo pare proprio sia scaduto e restare in silenzio renderebbe complici. In democrazia esiste il dissenso e ben venga manifestarlo con civiltà e senso della misura, ma senza sconti e attenuanti riconosciute a chi da 18 mesi latita colpevolmente mortificando una città intera.

Sezione: News / Data: Lun 25 novembre 2024 alle 23:30
Autore: Raffaella Sergio
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