La pesante sconfitta casalinga contro il Palermo sta per segnare la fine dell'avventura di Roberto Breda sulla panchina della Salernitana. Il ko dell'Arechi, maturato in un clima di crescente sfiducia, ha aperto ufficialmente la crisi tecnica in casa granata, con la dirigenza che si è immediatamente riunita per valutare il futuro immediato della guida tecnica.

Vertice in corso: la società decide il futuro

L'amministratore delegato Maurizio Milan e il direttore sportivo Marco Valentini hanno lasciato insieme l'impianto di via Allende dopo il triplice fischio, in un'atmosfera carica di tensione. Con loro, presente sugli spalti anche il presidente Roberto Busso, che ha preferito abbandonare lo stadio con qualche minuto di anticipo, segno di un malcontento evidente.

Il vertice sulla posizione di Breda è proseguito nelle ore successive, con un confronto serrato che si è tenuto nel ventre dell'Arechi. La situazione è particolarmente critica: il penultimo posto in classifica spaventa, soprattutto alla luce dei risultati delle dirette concorrenti che nel weekend hanno mostrato sussulti di orgoglio e conquistato punti preziosi.

Le alternative: ritorno al passato o scommessa interna

Due le opzioni principali al vaglio della dirigenza granata per sostituire Breda. La prima porta a Giovanni Martusciello, l'allenatore che aveva iniziato la stagione prima dell'esonero. Un ritorno che rappresenterebbe una sorta di ammissione di errore da parte della società, ma che potrebbe garantire continuità progettuale in un momento delicatissimo.

La seconda strada conduce a Luca Fusco, attuale tecnico della formazione Primavera, ad un passo dal raggiungere la salvezza con i giovani granata. Una soluzione interna che potrebbe portare entusiasmo e conoscenza dell'ambiente, puntando su un tecnico che sta dimostrando buone qualità con il settore giovanile. Per lui rappresenterebbe l'occasione della vita e metterebbe anima e cuore nella missione salvezza, con la fame di chi sa che questa è la sua grande opportunità. C'è però un problema: nella sua carriera da allenatore ha allenato solo due volte una prima squadra con due esoneri, Paganese e Sorrento.
Martusciello, al contrario, sarebbe vincolato da obblighi contrattuali piuttosto che da autentica convinzione, con il concreto rischio che possa addirittura rassegnare le dimissioni pur di non legare il proprio nome a una retrocessione che appare sempre più probabile.

Qualsiasi decisione dovrà naturalmente ricevere l'approvazione del patron Danilo Iervolino, che avrà l'ultima parola su un eventuale ribaltone tecnico, ma dalle indiscrezioni che trapelano sembra che il presidente avrebbe già espresso un secco rifiuto a stanziare budget aggiuntivi per l'ingaggio di un nuovo allenatore. Un ulteriore elemento di caos in una situazione che diventa ogni giorno più ingarbugliata e preoccupante per i colori granata.

Una stagione compromessa

La sconfitta contro il Palermo ha evidenziato ancora una volta tutti i limiti strutturali di una squadra che, dopo la retrocessione dalla Serie A, non è riuscita a trovare la quadratura del cerchio in cadetteria. Gli sguardi spenti dei dirigenti in tribuna raccontano meglio di qualsiasi parola il momento di profondo sconforto che attraversa l'ambiente granata.

Le prossime ore saranno decisive per capire se la società opterà per l'ennesimo cambio in panchina, nel tentativo di dare una scossa all'ambiente e provare una disperata rincorsa verso la salvezza, o se deciderà di proseguire con Breda, nonostante i risultati deludenti e un clima di crescente sfiducia.

La sensazione, tuttavia, è che il tempo sia ormai scaduto e che la Salernitana debba necessariamente voltare pagina per tentare di evitare una clamorosa doppia retrocessione che la precipiterebbe nell'inferno della Serie C.

Sezione: News / Data: Dom 30 marzo 2025 alle 22:00
Autore: Giovanni Santaniello
vedi letture
Print