Si avvicina la partita con il Palermo e i tifosi della Salernitana si possono dividere in due partiti. Da un lato chi sostiene che una sconfitta sarebbe deleteria per la classifica e per il morale, dall'altro chi ricorda a tutti che i rosanero hanno un organico decisamente superiore e che bisogna mettere in preventivo un passo falso proiettandosi al derby di Castellammare. La verità, come sempre, sta nel mezzo e chi vi scrive ritiene che, pur senza sottovalutare le potenzialità dei siciliani, sia doveroso giocarsela fino alla fine e senza eccessivi timori reverenziali, forti della spinta di 15mila persone e della consapevolezza che il tempo diminuisce e che non bisognerà fare sempre affidamento sui passi falsi delle altre. Insomma, dopo aver dilapidato gare ampiamente alla portata come quelle con Brescia, Carrarese e Frosinone siamo costretti a sperare nel colpaccio anche contro chi è effettivamente più forte. Certo, se il Palermo attualmente è fuori dalla zona playoff, contestato dai tifosi, con un allenatore rimasto al suo posto pur essendo stato sfiduciato dal direttore sportivo e dalla proprietà un motivo dovrà pur esserci. D'altronde Brunori e compagni hanno perso due volte col Cittadella, hanno fatto brutta figura a Carrara e, prima della sosta, hanno perso per 2-3 al Barbera con la Cremonese pur essendo sopra di due reti al 76'.

Abbiamo imparato a conoscere le strategie di Breda e certo è fuori strada chi aspetta una Salernitana con Soriano, un trequartista e due punte. Tuttavia, in casa, nessun ostacolo è insormontabile e chiudersi a riccio nella propria metà campo significa consegnarsi all'avversario. E allora...proviamoci. Dando invece uno sguardo generico al calendario, ritengo che Modena e Sudtirol possano dormire sonni tranquilli. I canarini hanno 4 punti di vantaggio sulla zona rossa, giocheranno cinque volte su otto in casa e, dunque, con due vittorie in un mese e mezzo sarebbero ampiamente salvi. Lo stesso si può dire per quel Castori che ha rivitalizzato una squadra che sembrava destinata a tornare in serie C da fanalino di coda e che invece oggi mette sotto Sassuolo e Spezia facendone cinque al Tombolato in meno di 15 minuti. Altro che catenacciaro e difensivista! E, tutto sommato, anche il Frosinone ha fatto passi in avanti importanti da quando Bianco siede sulla panchina dei ciociari.  A Salerno abbiamo avuto l'occasione per dare la spallata definitiva verso la Lega Pro, invece quell'1-1 ha consentito ai gialloblu di guadagnare terreno e coraggio.

E allora su chi fare la corsa? La Carrarese, alla lunga, potrebbe pagare a caro prezzo l'inesperienza. La Reggiana ha un percorso durissimo e pare in caduta libera. Stesso discorso per Cittadella e Mantova. Ecco, è con loro che bisognerà battagliare fino all'ultima giornata, sperando di incontrare alla trentottesima una Sampdoria più rilassata in un Marassi meno caldo di quello che conosciamo. Fatti tutti questi ragionamenti, riteniamo sia doveroso chiudere con un concetto che va sempre rimarcato e ricordato: se da due anni ci troviamo in zona retrocessione è evidente di chi sia la responsabilità. Questa società, dopo aver disatteso tutte le promesse sbagliando mercato sia con Petrachi, sia con Valentini, pecca sotto tanti aspetti: comunicazione, organizzazione, rapporto con il pubblico. Ragion per cui condividiamo la presa di posizione degli ultras: niente incontro imminente con Milan (cosa avrebbe da dire?  A cosa servirebbe?), sostegno incondizionato solo per la maglia e contestazione civile anche con la B in tasca. A giugno Iervolino dovrà uscire allo scoperto. Se dobbiamo vivacchiare nei bassifondi senza progetti e senza investimenti, dia il titolo al sindaco o venda a prezzo irrisorio. Viceversa chieda scusa e ci riporti dove ci ha preso. Con i suoi predecessori sognavamo a San Siro, oggi subiamo gli sfottò di casertani, avellinesi e cavesi...
 

Sezione: Editoriale / Data: Ven 28 marzo 2025 alle 00:01
Autore: Maurizio Grillo
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