La Serie B ha dimostrato ancora una volta la sua imprevedibilità nell'ultimo turno, ribaltando pronostici e scompaginando equilibri che sembravano ormai consolidati. Il segnale più chiaro arriva dal sorprendente Frosinone, capace di un'impresa che pochi avrebbero pronosticato: travolgere la Sampdoria nella ripresa, dopo che i blucerchiati avevano persino fallito un calcio di rigore con Coda nel primo tempo. Una vittoria che ha il sapore della rinascita e che dimostra come, in questo campionato, osare possa fare la differenza.

Non è stato l'unico risultato inaspettato. Il Mantova ha conquistato punti pesantissimi in chiave salvezza, superando con autorità un Sudtirol che sembrava in ripresa. Ancor più sorprendente il successo del Modena contro il Catanzaro, con i calabresi che incappano nella seconda sconfitta consecutiva lontano dalle mura amiche, evidenziando fragilità che sembravano superate.

Questi risultati mandano un messaggio inequivocabile, che dovrebbe risuonare come un campanello d'allarme negli spogliatoi: la politica dei piccoli passi non paga più. La filosofia prudente del mister Breda, fatta di accortezza tattica e di un passo alla volta, rischia di trasformarsi in un boomerang pericoloso in questa fase cruciale della stagione.

La matematica della salvezza è impietosa: i pareggi, in questo momento, rappresentano poco più di un palliativo. Sono come brodini tiepidi somministrati a una squadra che ha bisogno di medicine ben più potenti. Senza vittorie tra le mura amiche, dove tradizionalmente si costruiscono le basi della permanenza in categoria, anche i punti conquistati in trasferta rischiano di diventare insufficienti.

La classifica parla chiaro: è il momento di abbandonare le mezze misure. "O la va o la spacca" non è solo un modo di dire, ma una necessità tattica e mentale. Perdere o pareggiare, con queste distanze in classifica, fa poca differenza. Servono i tre punti, serve il coraggio di rischiare qualcosa in più, di abbandonare quella prudenza che rischia di trasformarsi in rassegnazione. E invece nelle dichiarazioni pre-partita, mister Breda ha nuovamente adottato un approccio da timore reverenziale che solleva interrogativi sulla preparazione mentale della squadra: "Anzitutto bisogna dire che il Palermo, dopo il Sassuolo, ha l'organico più forte del campionato ed è stato costruito per ottenere qualcosa di importante. Non mi aspetto un Palermo morto e rassegnato ma una squadra con determinazione e voglia di rivalsa”. Il Palermo, vale la pena ricordarlo a mister Breda, ha collezionato ben 10 sconfitte in trasferta, mostrandosi tutt'altro che imbattibile lontano dal Barbera e domani sarà anche privo dello squalificato Verre e dell'infortunato Di Francesco.

Le squadre che si stanno salvando lo stanno facendo con il coraggio delle scelte, con la determinazione di chi sa che non c'è più tempo per rimandare. La Salernitana deve mettere in campo tutto: cuore, grinta e qualità. Non esistono più avversari proibitivi quando la posta in gioco è la sopravvivenza in categoria. È il momento della partita da dentro o fuori, ogni domenica, contro chiunque.

La Serie B non aspetta, non concede seconde possibilità: è il momento di dimostrare che questa squadra e il suo allenatore hanno ancora l'orgoglio e la fame necessari per meritarsi la salvezza.
Il tempo delle mezze misure è finito.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 29 marzo 2025 alle 21:00
Autore: Giovanni Santaniello
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