Trentadue anni lo scorso giugno, oltre 200 presenze in B, 90 gol tra i professionisti (58 tra i cadetti). Ernesto Torregrossa vuole rilanciarsi a Salerno dopo una stagione avara di soddisfazioni a Pisa. Siciliano di Caltanissetta, 'Torregol' ha anche il passaporto venezuelano per le origini del padre Lirio, nato a Colabazo nel 1968, ex attaccante, che ha militato nelle giovanili azzurre negli anni Ottanta e ha esordito in Coppa Italia con il Torino nella stagione 85/86 con Gigi Radice.

Due anni fa Ernesto Torregrossa fu convocato da José Pekerman nella Nazionale venezuelana, con cui ha giocato 4 partite segnando 2 gol, contro Panama e Siria. La maglia della 'Vinotinto' "è simile a quella granata, quindi la scelta - afferma sorridendo - è stata facile". Una famiglia di sportivi quella dell’attaccante granata. La mamma, Karina, ha giocato a pallavolo in Italia con San Cataldo arrivando fino alla A2; il fratello Raul, cresciuto nel Perugia, ha militato fino a due anni fa nella Sancataldese, la sorella Dominique studia e fa danza.

Ernesto ha inseguito la passione del calcio fin da piccolo, lasciando casa a 14 anni. Prima l’approdo a Lucca, poi l’interessamento della Juve, quindi quello concreto dell’Udinese dell’allora ds Leonardi. Ora la Salernitana e subito un obiettivo: "Non vedo l’ora di segnare sotto la Sud. Arrivare a 100 reti è uno dei miei obiettivi, ma io vivo anche per l’assist perché l’importante è vincere".

Sezione: Rassegna stampa / Data: Gio 05 settembre 2024 alle 09:30 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Lorenzo Portanova
vedi letture
Print