Salernitana, Cerri, Taranto, la crisi del calcio italiano. Sono tanti i temi trattati dal tecnico Carmine Gautieri, suocero di quell'Alberto Cerri acquistato dai granata con la speranza di risollevare le sorti di una squadra che rischia di retrocedere in serie C. Ecco quanto ha dichiarato l'ex trainer del Lanciano ai microfoni di TuttoSalernitana:

Lei conosce perfettamente Cerri, anche per motivi di natura familiare. Che colpo è per la Salernitana?

"La Salernitana può dare tanto a Cerri e viceversa. E' un attaccante da area di rigore che però sa ricucire il gioco favorendo gli inserimenti dei centrocampisti e le sovrapposizioni degli esterni. E' un calciatore forte, possente, che ha scelto la piazza giusta per rilanciarsi al netto di una classifica non semplice. Breda però è stato determinante per l'arrivo di Alberto e ci sono tutti i presupposti per scalare posizioni".

Cosa può dare Breda alla Salernitana?

"Oggi contano sicuramente gli aspetti tecnici e tattici, ma l'aspetto psicologico incide tanto. Il calcio non è una scienza esatta, la Salernitana non ha una rosa che vale quella classifica. Breda è un allenatore che, da subentrante, ha fatto sempre bene, conosce la piazza e sicuramente saprà toccare le corde giuste. Anche a livello ambientale può determinare, soprattutto perchè ama quella maglia. Chi arriva deve calarsi subito nella mentalità, a Salerno ci sono pressioni incredibili rispetto al Sassuolo. Stiamo parlando di una realtà passata dalla serie A alla zona retrocessione in B, chi accetta ha coraggio ma anche tanta voglia di fare l'impresa".

Lei ha vissuto una situazione paradossale a Taranto. Alla luce della crisi economica di tante società ritiene sia giusto essere così severi per quanto riguarda il discorso multiproprietà impedendo a imprenditori facoltosi di investire nel calcio solo perchè imparentati con altri presidenti?

"In Italia dovrebbero essere cambiate tante cose. Un presidente non può avere due squadre nello stesso campionato, per tante situazioni, ma ci sono altre problematiche che richiederebbero una rifondazione totale. Prendiamo ad esempio la Supercoppa Italiana: che senso ha giocarla a Dubai? Vuol dire che si dà poca importanza all'aspetto emotivo e si pensa solo a quello economico.

Il nostro è il calcio più bello al mondo, ma ci sono peggioramenti costanti. Andare all'estero per la nostra supercoppa è un qualcosa che non va bene, poi non ci si meravigli se l'Italia non va ai mondiali per due volte di fila e se non sforniamo più talenti. E poi vedete la situazione Taranto, chiara a tutti tranne a chi doveva decidere anche a costo di non iscriverla".

Tornando alla Salernitana, Cerri avrebbe accettato senza la spinta di Breda e in cosa il mister è una garanzia in prospettiva salvezza?

"Breda ha salvato tante squadre, in altre occasioni l'impresa non è riuscita ma è un allenatore che sa il fatto suo e che conosce l'ambiente e la piazza. Sta portando lì calciatori che conosce, la sua telefonata ha spinto Cerri ad accettare definitivamente. La chiamata della Salernitana era arrivata già in precedenza e lui era attratto da una piazza del genere, poi con l'arrivo di Breda è partito subito per firmare il contratto. Se fai bene lì ti rilanci alla grande, parliamo di un ragazzo che era a Como in A e che si è messo in discussione con una Salernitana in zona retrocessione in B. E' convintissimo di venire lì, vuole dare una grossa mano".

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 11 gennaio 2025 alle 22:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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