"Essere il migliore esterno della Serie A delle ultime due stagioni non basta. ..In Italia si va avanti solo con prestiti, vecchie glorie riciclate, stranieri, ...giocatori che costano zero. I calciatori più forti se vogliono fare qualcosa di importante devono scappare via. Saluti Serie A noi ce ne andiamo nel calcio che conta". La dichiarazione di Federica Riccardi, moglie di Alessio Cerci, non portò particolarmente fortuna all'ala di Valmontone. Perché dopo essere passato dal Torino all'Atletico Madrid, dopo cinque mesi era nuovamente in Serie A, con la maglia del Milan. Non bene, anzi, maluccio: da lì in poi sette stagioni fra Atletico e Genoa, Ankaragucu, Verona e Salernitana, per poi finire all'Arezzo in C, nella sfortunata stagione della retrocessione.

Nove gol in sette anni. Un ruolino davvero ai limiti dello straziante, con Cerci che da quella sorta di battesimo non è più uscito dal tunnel della crisi. Di più: ogni volta che è stato vicino a passare dalla figura incompiuta a talento fondamentale non è mai riuscito nell'ultimo saltino, quello della consacrazione.

Ricci, accelerate e qualche uscita particolare, Cerci non ha mai vinto alcunché se non un campionato Primavera con la Roma. Eppure da professionista ha giocato 336 partite fra campionato e coppe.

Sezione: News / Data: Mar 23 luglio 2024 alle 12:30 / Fonte: TMW
Autore: Lorenzo Portanova
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