22a giornata di campionato, e la Salernitana è lì a giocarsi l’accesso diretto alla serie B con il Benevento che, con i valori messi fin qui in campo, merita la posizione di classifica. La sensazione, forte, è che se entrambe le squadre praticassero un bel calcio, sarebbe il torneo più bello di sempre per i valori messi in campo dalle due squadre. Ma il “manico” detta altri tempi, quelli in cui è meglio far fare bella figura all’avversario per poi premere sull’acceleratore quei dieci/quindici minuti per archiviare il match con buona pace di chi si fa i chilometri per sostenere la squadra, chi affronta le intemperie meteorologiche, e buona pace soprattutto a chi ha inventato il calcio per far divertire a gente. Ciò che conta è andare in serie B, e magari ci andranno entrambe, una per forza dovrà beccarsi i patemi d’animo passando per i play-off che saranno in sé un altro minicampionato, magari con altri valori perché si gioca in una gara secca tutto un campionato. La giornata di domenica ha chiarito alcuni di questi aspetti se ancora ce ne fosse bisogno, il primo posto è un fatto tra Benevento e Salernitana, agli altri le briciole. Porgiamo ai tifosi qualche domanda anche per capire gli umori della tifoseria.
1) Dopo l’ultima giornata di campionato si può affermare che l’accesso diretto alla serie B se la giocheranno Benevento e Salernitana?
2) Tre difensori per una mezzapunta. Paradossalmente passando al 4-2-4 i granata hanno sofferto di meno. L’eccessiva prudenza di Menichini ha contribuito a bloccare i granata effettivamente la gara per un’ora?
3) Una vittoria che sa di sconfitta per l’atteggiamento messo in campo. Ci si aspettava un contributo tattico diverso da Menichini? Non solo ad Aversa ma in generale.
4) A questo punto del campionato gli atteggiamenti tattici sia della Salernitana quanto del Benevento non sembrano tanto diversi tra di loro, tant’è che le streghe ce l’hanno la prima punta di peso tanto cercata dalla Salernitana per fare il salto di qualità. Può ancora essere un alibi quel ruolo scoperto nella rosa granata?
Carlo, 38 anni: 1) “Al momento sì, ma la certezza si avrà, secondo me, dopo l'8 marzo con Salernitana- Benevento. Se per allora avranno mantenuto il distacco con le altre, il campionato sarà deciso da quella partita. In caso contrario, il primato si deciderà l'ultima di campionato tra Salernitana, Benevento, Juve Stabia e Lecce”. 2) “Sì! L'infermeria e l'atteggiamento tattico del mister stanno influenzando molto il gioco della squadra”. 3) “Da Menichini non mi sono mai aspettato molto, quindi ho avuto quello che mi attendevo, ciò che è inconcepibile è continuare con un preparatore atletico che ci sta facendo "rompere" ad uno ad uno tutti i giocatori. Se invece la colpa è del campo di allenamento in sintetico, è impensabile continuare ad allenarsi lì”. 4) “L'organico è consolidato, a questo punto non può più essere un alibi. Se la società o il mister ritengono che la formazione sia completa così, bisogna lavorare con questo organico senza ulteriori scuse, assumendosene, ovviamente, la responsabilità”.
Nico, 31 anni: 1) “Credo proprio di sì! Le due squadre stanno dimostrando di essere le più complete”. 2) “Quando Menichini comincerà a capire che su questi campi si va per fare la partita e non per aspettare l'avversario cominceremo a vedere qualcosa di buono”. 3) “Sinceramente spero di vincere tutte le partite 1-0 giocando in modo osceno. Quello che conta è andare via da questa categoria. Da Menechini non mi aspetto più niente ormai si è capito che lui con il calcio c'entra poco”. 4) “Onestamente penso proprio di no. La punta può anche servire ma poi bisognerebbe trovare un nuovo ruolo a Calil. Comunque Forza Salernitana”.
Livio, 40 anni: 1) “La classifica a questo punto parla chiaro, se nessuna delle due compirà passi falsi solo lo scontro diretto darà un verdetto. In ogni caso quest'anno o primo posto o niente, nel senso che i play off sono una lotteria, un campionato a parte quando oramai i giocatori sono stanchi”. 2) “Quando si vince le scelte tattiche devono necessariamente essere considerate giuste, altrimenti ognuno di noi continuerà a criticare l'allenatore inseguendo una propria idea di gioco, un proprio modulo ma l'allenatore già c'è e fin quando vince ha sempre ragione”. 3) “Indubbiamente il nostro mister non è che dia l'impressione di essere un fenomeno, ma ha a disposizione un grande organico che, in ogni caso, può sempre supplire a carenze tattiche”. 4) “Non ritengo che ci siano ruoli scoperti, i giocatori che ci sono, sono tutti all'altezza di interpretare qualsiasi ruolo all'interno dei reparti, certo che se poi si aggiunge la sfortuna con infortuni assurdi”.
Vincenzo, 32 anni: 1) “Credo di sì. I risultati delle ultime giornate hanno dimostrato che nessun’altra squadra è in grado di tenere il passo del duo di testa: in particolare, il ruolino di marcia del Benevento - reduce da ben cinque vittorie consecutive - è impressionante. La Juve Stabia è l’unica che, classifica alla mano, potrebbe ragionevolmente ancora aspirare alla promozione diretta, ma finora ha deluso nei momenti clou della stagione, come testimoniano le sconfitte rimediate in entrambi gli scontri diretti. Alla Casertana manca invece la necessaria continuità di risultati, se solo si consideri che dopo il successo contro la Salernitana non ha più vinto, collezionando appena due punti in tre partite. Vedo in netta risalita il Lecce, che rappresenterà senz’altro un cliente scomodo in ottica play-off”. 2) “Dubito che il mister avrebbe potuto schierare quel modulo sin dall’inizio: sia Perrulli (recuperato in extremis) che Negro non hanno ancora i 90 minuti delle gambe. In tal senso reputo condivisibile la scelta di Menichini di partire con i soli Calil e Mendicino lì davanti, adottando un atteggiamento più spregiudicato (cosa che di fatto è avvenuta) a gara in corso, laddove non fossimo riusciti a sbloccare il risultato. C’è da dire che gli infortuni rimediati da Gabionetta e Nalini, proprio alla vigilia del match di Aversa, hanno di fatto privato il tecnico di due importanti alternative (forse le uniche) lì davanti”. 3) “Non sarei così severo con i giudizi. Proprio la gara di Aversa non può rappresentare un valido banco di prova, sia per le condizioni del campo (ai limiti della praticabilità) sia per l’effettiva mancanza di alternative dal punto di vista tattico. Va’ detto che gli innumerevoli infortuni verificatisi dall’inizio del campionato ad oggi, soprattutto nel reparto avanzato, hanno di fatto impedito alla Salernitana di schierare per più di due giornate consecutive la stessa formazione. Al tecnico, del resto, va riconosciuto il merito di aver adottato un modulo (il 3-5-2) grazie al quale la Salernitana ha saputo inanellare quella striscia di risultati utili consecutivi, che a fine 2014 aveva consentito di piazzare un primo allungo sulle inseguitrici”. 4) “Probabilmente è proprio l’attacco il reparto in cui il Benevento è nettamente superiore alla Salernitana, potendo contare su un bomber potenzialmente da doppia cifra come Marotta, supportato da giocatori di livello assoluto per la categoria come Mazzeo, Eusepi (entrambi protagonisti della promozione del Perugia nello scorso campionato), Alfageme e Campagnacci. La Salernitana, oltre a Calil (il quale peraltro è tutt’altro che un bomber, non avendo praticamente mai segnato in carriera con tale continuità), lì davanti ha poco altro, a meno che Mendicino non ritrovi la via della rete, smarrita dopo il grave infortunio di Matera. La storia dimostra, soprattutto in terza serie, che la presenza di una punta di peso può bastare da sola o quasi (si pensi alla Salernitana di Di Napoli) a vincere un campionato: in tal senso, l’inserimento di un attaccante di spessore potrebbe garantire ai granata il definitivo salto di qualità. Allo stato attuale, tuttavia, non credo che il mercato offra grandi possibilità”.
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