I granata tornano al successo in quel di Torre Annunziata grazie a Alessandro Tuia, calciatore del quale se ne stavano ormai perdendo le tracce ma appena entrato in campo, alla prima palla toccata il difensore granata l’ha buttata dentro. La vittoria del “Giraud” ridà ai tifosi nuova linfa di speranza per l’atteso big match di sabato contro il Benevento che, da par suo, si presenta con il capocannoniere del campionato Umberto Eusepi, con il secondo miglior attacco (sono 44 le reti dei sanniti contro le 45 del Foggia), con una continuità di rendimento lunga tredici partite e con un organico di tutto rispetto. Però sotto l’aspetto qualitativo del gioco espresso, le due squadre sono pari, e c’è chi è pronto a scommettere che la Salernitana sia anche più forte della formazione giallorossa. Le due squadre arrivano a questo punto del campionato con ancora tante incognite e una certezza che sa di ufficialità, il Lecce anche quest’anno ha toppato e se le andrà bene, farà i play-off, forse come quarta, quindi anche con l’incognita punteggio in relazione agli altri due gironi. La Voce del Tifoso della settimana offre domande che siano spunto di riflessione su ciò che porterà la Salernitana alla gara di sabato, nella sfida alle streghe!
1) Vittoria doveva essere e vittoria è stata ma la Salernitana, al termine di ogni gara, più che ombre lascia vere e proprie certezze che qualcosa non va. Eppure Menichini sembra vedere altre partite?
2) Domenica arriva una signora squadra, con tanti numeri dalla sua parte ma che quanto a gioco, entrambe non hanno nulla da invidiare all’altra? Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Potrebbe finalmente essere l’ora di vedere una bella partita?
3) Nel frattempo a Benevento si sta preparando questo derby già da qualche settimana ma la sensazione è che la direzione sia più quella di cercare di tenere in tensione i nervi invece che distenderli, in fin dei conti in campo scendono i calciatori, oppure no?
4) Dopo questa partita si va a Lecce, un’altra gara tosta. Ti aspettavi un Lecce così fuori dalla lotta per il primo posto?
Il primo ad intervenire è Gaetano, 35 anni:
1) “La Salernitana è impostata tatticamente per un tipo di gioco concreto e poco spettacolare, quando sono assenti o vengono meno i calciatori capaci di fare il cambio di passo si acuisce questa tendenza dei giocatori a essere compassati, poco rapidi e scarsamente efficaci negli inserimenti. E’ chiaro che in questa situazione e alla luce dei mugugni della piazza, Menichini tenda sempre a vedere il bicchiere mezzo vuoto e ostentare ottimismo, spesso al di là dei reali meriti mostrati sul campo”.
2) “Non mi aspetto una partita spettacolare bensì molto tattica, con le compagini che si studieranno e attenderanno sornione il momento giusto per colpire l'altra. La posta in palio, nonostante le tante partite al termine del campionato, è piuttosto elevata e lo scontro diretto è importante in termini di carica mentale per i successivi impegni e in caso di arrivo appaiato al traguardo”.
3) “A Benevento sanno che avere a disposizione un'ottima squadra ed essere avanti di due punti in questo momento della stagione non significa poter stare tranquilli per centrare la vittoria finale se l'avversario è una Salernitana solida dentro e fuori dal campo, per lo più essendo una realtà sostenuta da un pubblico caldo e numeroso in casa e in trasferta. E’ pur vero che sul terreno di gioco scendono i giocatori ma un pubblico numeroso e agguerrito può conferire quella spinta motivazionale in più ed il sostegno mentale negli eventuali momenti di sofferenza fisico-tattica. I sanniti, e mister Brini in primis, che conosce bene la piazza granata, quindi hanno preferito mettere le mani avanti al fine di preparare i fans giallorossi ad un eventuale ridimensionamento delle ambizioni immediate di stagione”.
4) “Il Lecce e attardato in classifica per una serie di condizioni non ottimali per vincere un campionato: squadra non equilibrata, in quanto alcuni elementi non sono calati pienamente nella dimensione della categoria; la contestazione dei tifosi non agevola un clima distensivo per lavorare serenamente; la società non ha programmi chiari, è in bilico e cerca acquirenti; i continui cambi in panchina non conferiscono certezze alla squadra, anzi contribuiscono a fornire alibi ai calciatori”.
Donato, 29 anni:
1) “Sicuramente la vittoria fa piacere ma ogni volta che guardo le partite, come per esempio quella di domenica, rimango con un po' d’insoddisfazione per il gioco espresso e con la consapevolezza che, guardando le altre squadre dello stesso girone, in un eventuale scontro ai playoff sarebbe veramente dura col nostro gioco. Menichini dovrebbe essere più obiettivo, deve rendersi conto che ci sono alcuni giocatori fuori forma e dovrebbe far giocare chi ha veramente voglia di sudare la maglia”.
2) “Ci sono tutte le premesse per vedere una bella partita. Capiremo veramente il vero obiettivo della Salernitana se arrivare prima o lottare per i playoff. Dopo la partita di domenica, siano la Salernitana che il Benevento avranno di far bene. Speriamo che il risultato sia a favore dei granata”.
3) “In un derby i nervi sono difficili da distendere tra le pressioni dei tifosi, della società e tra gli stessi calciatori. I calciatori dovrebbero scendere in campo con la giusta pressione psicologica da permettergli di capire che col Benevento, e successivamente col Lecce, sono partite che ti cambiano un campionato”.
4) “Il Lecce è una grande squadra con individualità importanti. Sicuramente non mi aspettavo di vederlo a dieci punti di distanza in classifica ma il campionato è lungo e soprattutto duro, basta inanellare un paio di vittorie consecutive e si risale subito in classifica, poi il Lecce sugli scontri diretti è una squadra di esperienza e potrebbe essere molto temibile”.
Mirko, 41 anni:
1) “Alla fine dei novanta minuti ciò che conta nel calcio è segnare un gol in più degli avversari per fare morale e per fare classifica. Di sicuro per arrivare a fare risultato, per avere maggiori possibilità bisognerebbe giocare al calcio e non solo affidarsi al caso. Da questo punto di vista c’è da dire che la Salernitana lascia molto a desiderare; l’unico conforto è che, a parte qualche trama di gioco migliore data dal Foggia e un po’ dal Matera, questo campionato denota una scarsezza totale di qualità da parte dei suoi attori. In parte questa cosa fa anche rabbia perché, se la Salernitana giocasse un calcio migliore (visto che ha i giocatori per fare ciò), di sicuro a questo punto del campionato avrebbe molti più punti e molto più distacco dal Benevento. Invece ha bruciato ben cinque punti di vantaggio che aveva in passato passando ora a meno due dalla stessa compagine giallorossa. Menichini purtroppo è un allenatore troppo mediocre per una piazza come Salerno. I calciatori camminano in campo il che denota una mancanza della giusta preparazione. Lo stesso allenatore sembra non saper leggere le partite tanto che cambia modulo ogni minuto e manda in campo sempre giocatori sbagliati”.
2) “Come anticipavo prima, anche la compagine di Brini non denota di sicuro un gioco felice, ma ha un parco giocatori, specie in attacco, che finora ha fatto la differenza. A questo aggiungiamo una bella dose di fortuna, poiché le ultime tre partite le ha risolte nei minuti di recupero del II° tempo e sempre con quel cecchino spietato che risponde al nome di Eusepi. Credo che le squadre si equivarranno ma se la Salernitana riesce a giocare come sa, vincerà di sicuro grazie anche al suo dodicesimo uomo in campo, quel pubblico che tutti ci invidiano”.
3) “Credo che il Benevento sente di poter perdere sabato il primato ed allora sta giocando d’anticipo sui nervi e sulla destabilizzazione dell’ambiente, magari anche per creare una sorta di paura psicologica nella direzione arbitrale. Nel calcio certe cose ci stanno, ma alla fine appunto in campo scendono i calciatori e toccherà a loro fare i protagonisti e dar vita ad una partita leale e sportiva. Dal canto loro anche i tifosi non devono cadere nel nervosismo ed evitare di cadere in provocazioni inutili”.
4) “Non mi aspettavo un Lecce, a questo punto del campionato, a questa distanza di punti dal primo posto. C’è da dire anche che con il mercato di gennaio e il cambio di allenatore i salentini sembrano aver ritrovato smalto e quadratura. A mio avviso la partita del “Via del Mare” sarà più dura e difficile per i granata rispetto a quella di sabato con il Benevento”.
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