Che la società sia la principale responsabile di questa situazione è stato detto e ridetto, ormai da un anno e mezzo. Del resto però l'ambiente ha avallato un campionato d'assestamento al posto di pretendere che la Salernitana venisse riportata dove è stata presa e va bene così. In fondo l'importante è aver messo a posto i bilanci, no? C'è poi la presa di posizione della curva che, all'unanimità, ritiene che il miglior colpo di mercato sarebbe esclusivamente una nuova proprietà.

Ciò detto e facendo suonare un primo campanello d'allarme vista la classifica precaria con un calendario altamente proibitivo, condividiamo una riflessione con i nostri lettori: se Petrachi e Martusciello hanno accettato la Salernitana erano coscienti della situazione e, dunque, dopo quasi tre mesi di lavoro, alibi non ce ne sono più e devono assumersi le proprie responsabilità. 8 punti su 24, un mese senza vittorie, una delle peggiori difese: così non va.

Partiamo da Petrachi, uno che ha dovuto operare in condizioni che sarebbe eufemistico definire complicate e che merita un plauso per l'impegno profuso e per aver saputo evitare un tracollo finanziario frutto degli errori clamorosi del passato. Questo gli verrà sempre riconosciuto, da tutti, e non farlo significherebbe essere in cattiva fede. Tuttavia c'è l'aspetto tecnico da considerare e la riflessione è inevitabile.

Se hai poco budget a disposizione e si decide di prendere gente ferma da un anno, reduce da infortuni, fai partire Daniliuc e non lo sostituisci e punti su Velthuis, Tello e Hrustic non si può non mettere in preventivo qualche problema. La difesa, se Ferrari si fermasse per un raffreddore, al centro sarebbe davvero lacunosa, in mediana manca in interdittore e ci sono troppi calciatori lenti. E se oggi si invoca Simy è palese che l'attacco non convinca.

Anche l'allenatore, ovviamente, deve mettersi in discussione se ha paura di osare contro la peggior squadra vista fino ad ora. L'equivoco tattico su Verde, una infinità di passaggi senza calciare in porta, 4 gare di fila senza vincere, quegli schemi infruttuosi su palla inattiva, gli approcci spesso sbagliati.

Si dice "ricordiamoci da dove siamo partiti" ed è vero, ma perchè ad agosto - in una situazione peggiore - si giocava meglio? Non ci rimangiamo quanto detto dopo Reggio Emilia: la squadra ha cuore, lotta, si impegna, suda la maglia ed è già tanto dopo un'annata orribile. A tratti la Salernitana ha espresso forse il miglior calcio della categoria. Ma ieri, per la prima volta, nel post partita abbiamo percepito un po' di insofferenza. 

Che con tutti quei milioni incassati si potesse da subito puntare alla A non c'è dubbio, sia chiaro, ma nessuno deve sottrarsi alle proprie responsabilità. Anche ieri c'erano 14mila tifosi granata e questa gente meriterebbe un progetto super ambizioso da subito e investimenti concreti. 

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 30 settembre 2024 alle 14:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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