Quando Sottil decise di abdicare in virtù di un progetto meno ambizioso rispetto a quanto prospettato, il direttore sportivo Gianluca Petrachi pensò a due allenatori: l'ex Latina Gaetano Fontana e l'attuale tecnico Giovanni Martusciello. Per tanti fu una scelta a sorpresa: l'etichetta di eterno secondo, una sola esperienza da "primo" conclusa con una retrocessione e nessuna occasione successiva per dimostrare il proprio valore.

Tuttavia, sin dalla conferenza stampa di presentazione e dai primissimi giorni si ritiro, si è avvertita netta la sensazione che il nuovo allenatore granata fosse il mister giusto al posto giusto. Perchè, dopo una retrocessione così amara e con uno spogliatoio e un ambiente totalmente sfaldato, non c'era bisogno di uno scienziato, di un "fissato" con la tattica o di gente che pensa di risolvere le partite con lo schema, il modulo o l'esterno schierato a piedi invertiti.

Salerno aveva la necessità di ripartire da un professionista serio, da una persona perbene, da un uomo semplice in grado di lavorare per priorità. E, sin dal raduno in città, Martusciello ha capito perfettamente su quali concetti fosse necessario battere: senso d'appartenenza, identità, maglietta sudata, rigido regolamento interno e tutti i calciatori presi in considerazione a prescindere dalle vicende di mercato.

Certo, possono sembrare le classiche frasi banali che caratterizzano ogni avvio di stagione. In realtà Martusciello, che in ritiro ha operato in situazioni che sarebbe eufemistico definire complesse, è riuscito ad essere per tutti un condottiero credibile, un punto di riferimento, un tecnico preparato dal punto di vista tattico ma in grado soprattutto di far breccia nel cuore del gruppo e di entrare nella testa dei giocatori. Al punto che Dia va oltre i fischi e segna una doppietta e che tanti elementi con la valigia pronta hanno esultato sotto la Sud per aver passato il turno di coppa Italia.

Mai una parola fuori posto, l'elogio pubblico a quei giocatori che magari hanno reso meno, nessuna remora quando si tratta di gettare nella mischia giovani di prospettiva ma senza esperienza. Non sappiamo da qui a giugno cosa accadrà, ma Martusciello è partito col piede giusto. E anche la capacità di cambiar modulo in corso d'opera e di leggere la partita correttamente non è roba da poco. Che possa essere una della piacevoli sorprese?

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 20 agosto 2024 alle 22:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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