Nella città che spesso ha dimostrato di amare gli oratori e le frasi ad effetto (in fondo che importa se Sabatini sbaglia 10 giocatori su 11 se poi pubblica il post strappalacrime su Instagram?), l'attuale direttore sportivo granata (il "Santo Subito", per dirla alla Busso) ha perso tre partite su cinque, vincendone due in casa con un autogol e con l'ultima in classifica in un contesto ambientale che permise alla squadra di gettare il cuore oltre l'ostacolo e andare oltre limiti evidenti.

Ha ragione Martusciello, però, quando invita i giornalisti a fare analisi oggettivi che vadano oltre il risultato della domenica, destinato ad essere ballerino ogni settimana a causa di un gruppo giovane e costruito tardivamente e seguendo soprattutto il criterio del "quanto guadagna?". E allora ribadiamo quanto detto anche dopo il 3-2 sulla Sampdoria: non prendere un centrale forte dopo la partenza di Daniliuc e un centrocampista che protegge la difesa è un errore clamoroso.

Il problema è sempre di fondo: l'approccio a questa nuova stagione. Improvvisamente tanti tifosi si sono riscoperti commercialisti, soddisfatti per gli stipendi risparmiati e per i bilanci ok ma poco attenti nel valutare le potenzialità dei nuovi calciatori. D'altronde ci sta che la piazza sopravvaluti l'operato del ds se gli esperti del web e dell'informazione hanno giudicato il mercato in base alle cessioni e al risanamento del bilancio ripetendo come un mantra il tormentone degli stipendi insostenibili.

Dalmonte, Velthuis, Tello, Ruggeri, Njoh...anche con i vari paletti imposti dalla proprietà, non si poteva prendere di meglio rispetto a chi non era titolare nemmeno in Lega Pro o viene dalla terza serie francese? Possibile che non ci si renda conto che questo tipo di calcio offensivo e spregiudicato può essere attuato se hai una difesa di ferro e un centrocampista dai mille polmoni che dia protezione alla retroguardia?

E mentre il contestato Inzaghi è primo in classifica confermandosi un top in B, la morale della favola è sempre la stessa: salviamoci il prima possibile in attesa che la società venga venduta o che Iervolino ritrovi entusiasmo e riprenda il discorso interrotto da un anno. Perchè in fondo c'è del vero nel pensare che un patron motivato valga più del fondo americano o dell'imprenditore che vuol pagare a rate. Resta però il rammarico per aver prospettato un anno di assestamento dopo un'estate con incassi tali da allestire una corazzata: sarebbe stato il minimo sindacale

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 16 settembre 2024 alle 14:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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