Tra Salernitana e Bari non sarà mai solo una partita di calcio perché tra le due tifoserie c’è legame di 41 anni di gemellaggio e vera fratellanza. Anche se le due squadre non si sfidano dal 7 aprile 2018 a Bari, una gara terminata 1-1 e Salerno ancora prima dal novembre 2017 quando finì 2-2 con la doppietta per i biancorossi di Galano (al suo record di gol con il Bari in quell’annata) i rispettivi gruppi organizzati, infinite volte sono accorsi per vedere partite ora di una o dell’altra squadra e poi non va dimenticato qualche anno fa, il triangolare amichevole che si disputò all’Arechi, tra il Bari, Salernitana e Reggina ed era il primo anno di C, sotto la guida di Cornacchini, il Bari vinse contro i granata di Ventura e la Reggina di Castori. 

Sarà uno spettacolo preannunciato, dal giro di campo previsto a quello che accadrà fuori, durante e dopo quando le rispettive tifoserie si saluteranno. Poi però conterà eccome anche il risultato di campo perché sia Bari che Salernitana sono obbligate a vincere perché lo impone una classifica precaria, soprattutto per i granata nonostante dai biancorossi sono divisi soltanto da un punto e da una classifica cortissima dove bastano davvero tre punti per proiettarsi nella parte nobile o una sconfitta per vedersi nei bassifondi.

Un passato con grandi giocatori – Nella Salernitana ha fatto molto bene Marco Di Vaio e Alessandro Rosina, con il primo che a Bari pur essendo un grande campione e lo ha dimostrato nel corso della sua carriera, a Bari spesso veniva fischiato forse perché ancora molto giovane e acerbo allora ma ha sempre sudato la maglia eppure disputò 27 presenze segno quattro gol nel 96/97 e diede il suo contributo alla salvezza. Un altro che a Salerno ha lasciato il segno è il già citato Rosina che a Bari ha indossato anche la dieci, di grande qualità e sapeva scorgere con la coda dell’occhio il compagno.

Tra gli ex c’è anche il portiere Micai, oggi al Cosenza e quest’ultimo ogni volta che incrocia il Bari si esalta. Uno che va ricordato per forza è Ciccio Caputo, attaccante svincolato che avrebbe fatto comodo al Bari, ma non è mai stato nel mirino del ds Magalini e Di Cesare, probabilmente per lo stipendio e soprattutto perché l’attaccante e bomber per scelta di vita legata alla famiglia non si sposta da dove risiede al nord.  Impossibile non dimenticare Daniele Sciaudone, di recente anche nelle vesti di attore con una partecipazione al docufilm di successo del suo compagno di squadra Cani.

Daniele Sciaudone a Bari è stato amatissimo, dal 2012 al 2015, trascinatore indiscusso del Bari della meravigliosa stagione, anche se non indossava la fascia al braccio e poi anche del Bari di Vincenzo Torrente, memorabile fu quando suo,ò la carica ai compagni in un Bari-Lanciano quando rimontarono dallo 0-3 al 4-3. A Salerno con Torrente non riuscì ad incidere, e fece soltanto sedici presenze. Uno dei più recenti, del passato, è mister Federico Giampaolo, lo scorso anno insieme al duo Di Leo-Di Bari tra gli artefici della salvezza del Bari, con i biancorossi vi ha anche giocato nel 1991-92 e Salerno ha giocato nel 1998.99 segnando tre reti. Tra gli ex che non si sono più c’è anche il compianto Philemon Masinga, arrivato a Bari che molto lo additavano come giocatore flop, e poi fece ricredere tutti, soprattutto alle milanesi e all’Inter segnando gol memorabili sotto la guida di Eugenio Fascetti. Ma sono passati tra Bari e Salernitana anche Gyomber, Schiavone, Anderson, Joao Silva, Minala, Rinaudo e Antimo Iunco.

Sezione: News / Data: Sab 09 novembre 2024 alle 11:30 / Fonte: quotidianodibari
Autore: Lorenzo Portanova
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