Alla fine ha prevalso la legittima volontà di confrontarsi ancora con la categoria superiore, con quella serie A che ha dimostrato di meritare sul campo. Martusciello e Petrachi hanno fatto di tutto per convincerlo a restare a Salerno per costruire attorno a lui la rosa versione 2024-25, tuttavia da tempo era stato raggiunto l'accordo sulla parola con il Verona e a tutti è convenuto mettere nero su bianco e ufficializzare il buon esito della trattativa.

Grigoris Kastanos, da questo pomeriggio, è a tutti gli effetti un ex calciatore della Salernitana. Lui che, ironia della sorte, proprio contro il Verona ha segnato il primo gol dell'era Iervolino con un calcio di punizione straordinario dai 25 metri che regalò tre punti di platino in ottica rimonta. E, sempre contro gli scaligeri, c'è stata la sua ultima apparizione all'Arechi con la maglia granata, 45 minuti non all'altezza anche a causa di qualche problema fisico.

Al netto della retrocessione e di una involuzione che ha riguardato tutti i compagni di squadra, il triennio di Kastanos a Salerno può essere archiviato con un voto decisamente positivo. Arrivato dalla Juventus nel luglio del 2021 su intuizione di Fabiani, il centrocampista cipriota conquistò progressivamente la fiducia di Fabrizio Castori innalzando notevolmente il tasso tecnico e formando con Ribery un tandem pericoloso e propositivo.

Anche con Colantuono e Nicola ha vestito con costanza la maglia da titolare, ben disimpegnandosi come mezz'ala di inserimento e come trequartista. Fondamentale il calcio di rigore procurato nello scontro diretto contro il Cagliari, un'azione personale devastante chiusa con il fallo di Lovato e con Verdi che spiazzò Cragno dal dischetto mandando in delirio i 30mila dell'Arechi.

E' con Paulo Sousa, però, che abbiamo visto la miglior versione di Kastanos. Il tecnico portoghese riuscì a rivitalizzarlo dopo le costanti e ingiustificate esclusioni del suo predecessore inquadrandolo come esterno destro in un 3-4-2-1 a trazione anteriore, al punto da rubare il posto a Mazzocchi e da essere paragonato a "Bernardo Silva".

Come dimenticare la perla che valse il 2-0 sul Monza, il tiro a giro all'incrocio dei pali che avviò la rimonta casalinga con l'Udinese e una prova difensivamente perfetta a Roma contro avversari abituati a giganteggiare in ambito internazionale. Nella stagione precedente, come detto, un leggero passo indietro frutto del brutto infortunio patito a Verona e del clima di insofferenza generale che si respirava all'interno dello spogliatoio.

"Ma credo che vada soltanto ringraziato" disse Inzaghi in una delle sue ultime interviste "si è messo a disposizione pur non essendo ancora al top della forma, vuole bene alla Salernitana ed è un esempio che tutti i compagni di squadra dovrebbero seguire. E' con gente così attaccata alla maglia che possiamo provare a credere nel miracolo salvezza".

I gol contro Roma e Cagliari non hanno portato in dote punti, più pesante quello interno con la Lazio che aiutò la Salernitana a vincere l'unica partita all'Arechi della stagione. Ora una nuova chance a Verona, con un allenatore come Zanetti che può esaltare ulteriormente le sue caratteristiche. 

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 30 luglio 2024 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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