Uno 0-0 scialbo e con poche occasioni da gol. La Salernitana ha sofferto poco in difesa e per la seconda partita consecutiva ha chiuso il match senza subire reti. Rispetto allo 0-0 di Reggio Emilia però, i campani hanno creato poco, se non negli ultimi dieci minuti di gara quando Pigliacelli si è reso protagonista di due interventi provvidenziali su Braaf e Maggiore.

La squadra di Martusciello ha fatto fatica ad arrivare in area avversaria attraverso azioni corali, ci hanno provato Braaf con qualche azione personale e poi Maggiore e Tello con alcuni inserimenti. È mancato però sempre l'ultimo passaggio, spesso ci sono stati errori tecnici e di scelta. Il merito però va anche dato al Catanzaro di Fabio Caserta, che si è presentato con un inedito 4-2-3-1 con il greco Koutsoupias che ha giocato quasi ad uomo su Amatucci, la fonte principale del gioco granata.

Bloccato il giovane centrocampista, la palla è circolata troppo lentamente ed è arrivata poco pulita o troppo in ritardo sulla trequarti. Non solo Amatucci però, perchè i giallorossi sono stati bravi anche a contenere l'altro pericolo della Salernitana, cioè gli esterni offensivi, che sono stati sempre raddoppiati da quelli calabresi (D'Alessandro e Compagnon), impegnati in azioni di ripiegamento ad aiutare i terzini. La squadra granata quindi non ha trovato soluzioni alternative per far male alla difesa del Catanzaro ed ha avuto qualche opportunità solo nel finale, quando c'è stato un fisiologico calo fisico dei giallorossi.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 30 settembre 2024 alle 13:00
Autore: Lorenzo Portanova
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